SAVONA - È nata a Noli ma ha dovuto studiare a Torino e poi ancora il suo sogno lo ha realizzato in Inghilterra. La più giovane laureata d'Italia del 2024 è Gaia De Domenico, giovane studentessa savonese che, all'età di 19 anni, è già un 'cervello in fuga'.
Dislessica e con ADHD, Gaia si è appena laureata in Biologia e Scienze dei Materiali (STEM) all'Università di Loughborough. Il suo percorso è iniziato dopo che alle superiori le è venuta l'idea di creare una maschera anti-gas in idrogel, lì, a 15 anni, ha deciso di guardarsi intorno per cercare dove poter imparare abbastanza da essere in grado di portare la sua idea in vita.
E così tre università inglesi hanno accettato la sua proposta e lei ha continuato a studiare per superare la maturità inglese in Italia, poi il viaggio verso Loughborough grazie anche alla borsa di studio della Fondazione Pietro Pittini di Trieste.
"Ho studiato per conto mio durante la terza liceo e da lì invece che fare la quarta ho iniziato l'università - racconta Gaia a Primocanale -. In prima liceo ho ricevuto la diagnosi per la dislessia dopo una sfilza di brutti voti in matematica. Il mio professore ha riconosciuto i segnali e così ho fatto il test. La differenza studiando in Italia e in Inghilterra è stata abissale".
"A Torino mi sentivo quasi esclusa, ero in fondo alla classe perché così secondo loro avrei potuto avere più tempo e tutti i miei compagni hanno cambiato atteggiamento nei miei confronti. Subito mi hanno proposto l'insegnante di sostegno, che io non ho accettato, ma comunque mi sembra solo un modo che isola dagli altri studenti e basta".
Spiega la 19enne. In Inghilterra Gaia ha trovato l'equilibrio : "Lì per affrontare diagnosi come la dislessia c'è l'organizzazione, cosa che manca in Italia. Hanno deciso di organizzare sia le università che anche i licei e immagino anche medie ed elementari, in modo favorevole alle persone che hanno disturbi come il mio".
"I metodi che vengono utilizzati per compensare non danneggiano le altre persone, anzi, ci mettono alla pari. Per esempio i font dei libri inglesi sono molto più leggibili rispetto a quelli italiani. Sembra un qualcosa di microscopico ma invece fa la differenza, oppure per ogni lezione vengono messe a disposizione le slides e molti altri particolari che aiutano veramente" continua la neo-laureata.
Per il suo percorso Gaia ringrazia la mamma, sempre pronta a supportarla. Ora inizia una nuova sfida: "Sono stata fortunata, io punto sempre in alto e se funziona bene se non funziona amen. Per questo però ho fatto richiesta per dottorati in diverse parti di Inghilterra e ho vinto due posti di ricerca per il mio dottorato all'università di Birmingham e ho scelto quello del dipartimento di chimica".
 
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