
GENOVA - I giovani delle scuole genovesi si sono uniti ai compagni romani, portando la rabbia scaturita dagli ultimi femminicidi tra i banchi.
"Lo abbiamo fatto perché sia davvero l'ultima. Perché vogliamo che la scuola serva a creare una cultura alternativa alla nostra società piena di prevaricazione e machismo. Perché, anche contro questo sistema eterocispatriarcale, non resteremo a guardare. Per Giulia. Per tutte noi", si legge sui cartelli esposti dai ragazzi all'ingresso di diversi istituti scolastici.
"Lo stupratore è il figlio sano del patriarcato", "Se domani tocca a me, voglio essere l'ultima" e "Distruggi tutto".
A lasciare contrariati i ragazzi e le ragazze anche la posizione del ministro all'istruzione Giuseppe Valditara, che ha annunciato per domani, martedì 20 novembre, "un minuto di silenzio in onore di Giulia e di tutte le donne vittime di violenza". Per chi manifesta, però, 'non serve il silenzio' ma "mobilitarsi accogliendo l’appello della sorella di Giulia per una rivoluzione culturale".
10° C
LIVE
IL COMMENTO
-
Luigi Leone
Lunedì 22 Dicembre 2025
-
Mario Paternostro
Domenica 21 Dicembre 2025
leggi tutti i commentiBimbi curati fuori sede (anche al Gaslini), quando la politica è vicina alle famiglie
Addio cartiere, Sos edicole, evviva i libri, ma salviamoli dalla pioggia in Galleria