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Il Comune della Spezia ed Enel hanno firmato un protocollo d'intesa per la riconversione dell'area dell'ex centrale termoelettrica Eugenio Montale. L'obiettivo è quello di arrivare a produrre 134 tonnellate annue di idrogeno
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LA SPEZIA - Alla Spezia sorgerà una delle "hydrogen valley" italiane. Il Comune della Spezia ed Enel hanno firmato un protocollo d'intesa per la riconversione dell'area dell'ex centrale termoelettrica Eugenio Montale. L'azienda energetica utilizzerà circa dieci ettari per la produzione di idrogeno verde grazie a un impianto di produzione composto da un campo di pannelli fotovoltaici e da un impianto di elettrolisi, finanziato dal Pnrr. Quattro ettari saranno dedicati alla logistica e tre ettari a impianti sportivi. L'hydrogen valley spezzina ha l'obiettivo di produrre 134 tonnellate annue di idrogeno.

Una centrale a idrogeno è una centrale che produce energia elettrica a partire dall'idrogeno. L'idrogeno non è una vera e propria fonte di energia ma un vettore energetico che può immagazzinare e fornire energia senza generare emissioni di CO durante il suo utilizzo. Per le sue caratteristiche, questa molecola sta assumendo un ruolo chiave nella de-carbonizzazione di diversi settori quali l’industria, i trasporti e l'energia elettrica, tutti comparti nei quali la riduzione delle emissioni di carbonio è diventata urgente visto gli obiettivi posti a livello internazionale per combattere il cambiamento climatico. Nell’approvvigionamento energetico europeo dall’attuale 2% la produzione mondiale dovrà passare al 13-14% entro il 2050, e dovrà essere "green", ovvero prodotto con tecnologie pulite comunemente note come "verdi". Per il 2023 le stime dicono che la capacità di produzione di idrogeno dovrebbe raggiungere i 4,5 milioni di tonnellate all'anno (mtpa) in tutto il mondo. Una crescita del 165% rispetto al 2022.

 "L'idrogeno diventa fonte rinnovabile nel momento in cui questa non è richiesta dalla rete elettrica - spiega la professoressa dell'Università Loredana Magistri esperta del tema -. Riuscire a utilizzare un surplus di produzione di energia da fonti rinnovabili ci permetterà di stoccare l'energia anche per lungo tempo e utilizzarla in ambiti che sono attualmente difficili da elettrificare come i trasporti pesanti o i settori industriali. Gli svantaggi sono legati al fatto che questi metodi di produzione sono molto costosi, ci sono poi aspetti tecnici che devono ancora essere risolti come il trasporto e lo stoccaggio dell'idrogeno stesso".

Esistono due tipologie diverse di idrogeno, spiega ancora la docente universitaria: "Abbiamo l'idrogeno verde che viene prodotto sfruttando il surplus di energia prodotto da fonti rinnovabili. Accanto a questo c'è poi l'idrogeno blu prodotto da fonti fossili per metodo tradizionale ma è applicata con metodo tecnologico di carbon capsule e non produce CO₂" precisa ancora Magistri.

Mediamente per produrre un kg di idrogeno occorrono dai 50 ai 65 kWh di energia con il metodo classico. Un elettrolizzatore ad acqua ideale con un'efficienza del 100% consumerebbe 39,4 kWh per kg di idrogeno. Secondo gli studi con 1 kg di idrogeno è possibile muovere un'automobile a cella combustibile per 130 km e fornire riscaldamento per due giorni a un'abitazione. In situazioni idonee 1 kg di idrogeno libera una quantità di energia 3 volte superiore a quella di 1 kg di benzina.

I lavori per la riconversione della ex centrale Enel alla Spezia è partita: "È iniziata la demolizione delle cisterne degli olii combustibili e sono in corso gli iter per ottenere le autorizzazioni per la demolizione del nastro trasportatore e delle strutture presenti sull'ex molo Enel. Inoltre abbiamo ricevuto garanzie sull'avvio delle procedure per la demolizione della ciminiera, che sarà completata entro la fine del 2025" ha spiegato il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini. Decisiva l'allocazione dei 14 ettari che saranno invece destinati a nuove attività produttive attraverso un tavolo di confronto permanente con sindacati, associazioni di categoria e stakeholder della durata di tre anni.

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