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Il CAL, consiglio delle Autonomie Locali della Liguria, ha chiesto a Regione Liguria di ricorrere alla corte costituzionale riguardo le norme previste dall’art. 4 del decreto-legge n. 7 del 29 gennaio 2024 sul numero massimo di mandati che possono essere ricoperti dai Sindaci. Lo ha deciso l’assemblea nel corso della riunione odierna, presieduta da Pierangelo Olivieri, assistito dal segretario Pierluigi Vinai.

L’articolo 4, intervenendo sul testo unico degli enti locali (Tuel), modifica il numero dei mandati a 3 per i sindaci di Comuni tra 5 e 15 mila abitanti, ed elimina completamente il limite per i Comuni più piccoli (fino a 5 mila abitanti). Ma quello per i Comuni più grandi permane in Italia, unico Paese in Europa a prevedere il vincolo a un massimo di 2 mandati consecutivi per i sindaci di Comuni oltre i 15 mila abitanti e per i presidenti di Regione. Per questa motivazione, il CAL ligure, primo in Italia, ha deciso unanimemente di proporre a Regione Liguria il ricorso alla corte costituzionale sulla questione di legittimità costituzionale dell’articolo 4, comma 1, del dl 7/2024.

"La portata dell’iniziativa approvata oggi dal CAL va ben oltre il territorio ligure – commenta Pierangelo Olivieri, presidente del CAL Liguria –. Attualmente abbiamo una norma frastagliata, che prevede nessun limite di mandato per i sindaci dei Comuni fino a 5 mila abitanti, il limite di 3 per i Comuni fino a 15 mila abitanti e, per i Comuni oltre i 15 mila abitanti, il limite di 2. È un argomento che in sede di Anci nazionale si considera da tempo. All’unanimità l’assemblea del CAL ha deliberato di proporre a Regione Liguria, come prevede la norma, di impugnare la norma per far riconoscere l’illegittimità, sotto diversi profili costituzionali, per i principi di parità, per la limitazione del diritto di elettorato, sia attivo che passivo. Siamo il primo gruppo territoriale regionale di enti locali – conclude Olivieri – a farsi promotore di questa iniziativa, molto importante per tutto il sistema delle Autonomie locali".

"Ci sono motivi di carattere giuridico e politico, tra cui le disparità – sostiene Claudio Scajola, vicepresidente di Anci e di Anci Liguria –. Siamo l’unico Paese a prevedere il limite dei mandati per i sindaci e i presidenti di Regione, limite non previsto per i parlamentari e i ministri. Tra le motivazioni dei non sostenitori, vi è chi afferma che si potrebbero costituire dei centri di potere forti, che si perpetuano nel tempo, ma la storia non ci racconta questo: penso a ripetuti casi di mancate riconferme, ad esempio, alla guida di Roma e Milano, oppure alla presidenza di Regione Liguria e Regione Lazio. Non sono le regole che decidono chi sono gli eletti, ma gli eletti vengono decisi dal popolo: è proprio perché si profila un problema di rispetto della democrazia che il CAL ligure sarà il primo a proporre questo tema in Italia".

GENOVA - Nelle recenti polemiche dopo i fatti accaduti a Pisa e le reazioni suscitate, il Segretario Generale del Sindacato Italiano Appartenenti di Polizia di Genova, Roberto Traverso, ha emesso un comunicato che pone l'accento su una distinzione fondamentale: quella tra gli eventi del G8 del 2001 a Genova e quanto avvenuto a Pisa di recente.

"È inaccettabile che proprio a Genova, città che nel lontanissimo 2001 fu il teatro di una delle pagine più buie e difficili per l’immagine della Polizia di Stato, che è stata e che sempre sarà, radicata su valori profondamente democratici, si possano minimamente paragonare i fatti di Pisa con quello che accadde durante quel drammatico G8. Prendiamo le distanze da ogni tipo di strumentalizzazione demagogica ed auspichiamo che chi rappresenta la cittadinanza, a prescindere dal colore politico, prenda le distanze da un’impostazione ideologia che non rende assolutamente giustizia alle lavoratrici ed ai lavoratori della Polizia di Stato di Genova che ogni sacrosanto giorno garantiscono sicurezza alla gente in un momento storico sociale delicatissimo" Si legge nel comunicato.

"Bisogna che prevalga il buon senso ed è fondamentale tenere i toni bassi per evitare escalation provocatorie" conclude Traverso. "Cogliamo quindi l’occasione di esprimere la nostra solidarietà ai poliziotti che sono stati refertati dopo l’aggressione subita davanti al Comune di Genova che hanno contenuto, senza l’utilizzo della forza, il delinquenziale tentativo di alcuni facinorosi di accedere con la violenza dentro l’aula consiliare".

 

GENOVA - Poco più di un anno e Genova ospiterà la nuova edizione di Euroflora, dopo gli anni ai Parchi di Nervi si torna al passato come conferma il presidente della Porto Antico Spa Mauro Ferrando. Il prossimo 3 aprile ci sarà la presentazione ufficiale.

Nel mentre proprio Ferrando ha anticipato alcune caratteristiche logistiche dell'edizione 2025 di Euroflora: "Una parte sarà nel parco civico in costruzione in piazzale Kennedy che avrà tutta una parte dedicata all'esposizione. È anche previsto un belvedere a Punta Vagno che consentirà anche una visione dall'alto di tutta la parte fieristica e dell'esposizione. Ci sarà poi una parte all'interno del Palasport per poi passare attraverso la tensostruttura al Jean Nouvel" ha spiegato Ferrando nel giorno della presentazione del nuovo direttore generale di Porto Antico spa Vincenzo Monaco (Leggi qui).

I lavori del nuovo Waterfront di Levante vanno avanti. Il cronoprogramma prevede a fine marzo l'apertura degli spazi ai cittadini, entro giugno la fine dei lavori al Palasport, entro la fine del 2024 la fine dei lavori del nuovo parco e a metà del 2025 il nuovo Waterfront di Renzo Piano pronto così come spiegato dal vicesindaco Pietro Piciocchi (leggi qui).   

"Abbiamo già iniziato preparare l'edizione 2025 di Euroflora - spiega Ferrando -. Sarà eccezionale, un ritorno al passato capace di superarlo perché fatto in aree storiche ma trasformate".

 

GENOVA - "Vorrei ampliare queste aree del Porto Antico storico, dare una risposta alle tante richieste che abbiamo di spazi, di parcheggi e di ulteriori convegni, non siamo più in grado di crescere in queste aree quindi abbiamo bisogno di ulteriore sfogo e credo ci sia la possibilità di farlo. Dove? Calata Gadda ad esempio. Questi sono i miei sogni che  poi devono essere coniugati con gli interessi di carattere pubblico. La volontà c'è sempre stata, lo dico da anni" così il presidente del Porto Antico spa Mauro Ferrando nel giorno della presentazione del nuovo direttore generale Vincenzo Monaco (Leggi qui).  "Per adesso è solo un sogno, sarebbe il completamento di questo lembo di terra sul mare che oggi appare come una mela tagliata in due" precisa Ferrando.

Nel mentre vanno avanti i lavori per il nuovo Waterfront che sta nascendo alla Fiera sulla base del progetto di Renzo Piano. In questo senso l'obiettivo che la Porto Antico spa si è posta è quello di far convivere le due anime, quella nuova rappresentata dal Waterfront e l'area del Porto Antico nata per le Colombiadi del 1992. "Questa è un'opportunità più che una difficoltà - spiega Ferrando -. Va gestita in modo professionale. Le due aree dovranno giocare sinergicamente, quello che non ha uno ha l'altra e viceversa, e quindi completare la nostra offerta e non creare una competizione sbagliata all'interna portando eventi diversi per caratura, per qualità e tipologia".

E poi sul Waterfront di Levante il presidente aggiunge: "Diventerà uno dei quartieri più importanti del Mediterraneo e dell'Europa, dobbiamo attrezzarci per diventare i più competitivi possibili". Intanto il momento dell'apertura delle aree si avvicina. Il vicesindaco Pietro Piciocchi ha dato come cadenza fine marzo (leggi qui)

Tra la nuova area che sorge e il Porto Antico c'è la questione degli spazi di Riparazioni Navali. Anche su questo il presidente Ferrando spiega: "È vero che l’unione anche fisica è importantissima. Sappiamo che ci sono diverse problematiche sociali e politiche. Si libererebbe uno spazio capace di unire fino alla Lanterna. Si era pensato anche a una parte sopraelevata. Sicuramente si arriverà a una soluzione, non so ancora dire come e quando ma si arriverà".