Vai all'articolo sul sito completo

VENTIMIGLIA - Con la sentenza del Consiglio di Stato pubblicata l’11 marzo 2024, è stato nuovamente confermato che uno dei due capannoni realizzati da Immogesta a Bevera, che fa capo all’Arch. Riccardo Bosio, è stato realizzato in assenza di titolo edilizio, quindi è abusivo e l’ordine di demolizione che era stato emesso dalla precedente amministrazione comunale con Tiziana Panetta assessore all’urbanistica, era corretto". Federazione civica con Ventimiglia nel Cuore si congratula , attraverso un comunicato, con l’ex assessore Panetta per aver seguito con tenacia e professionalità la pratica dell’abuso edilizio di Immogesta. “Non è la prima volta che la Giustizia amministrativa ci da ragione. E’ stato assurdo e completamente sbagliato da parte della giunta Di Muro il tentativo, bocciato dal Consiglio di Stato, di rinviare la decisione di una causa che era vincente per il Comune di Ventimiglia. Serve maggiore competenza nel seguire le pratiche amministrative. Questa maggioranza ha paura della sua ombra, infatti non è pronta a confrontarsi con chi è competente e disponibile a favorire lo sviluppo della città. Tenetevi le poltrone senza però penalizzare la città.

Condanniamo anche la grave azione della Giunta Di Muro di sfiduciare gli uffici comunali e i legali storici del Comune che peraltro avevano sempre vinto tutte le cause contro Immogesta. Diciamo basta con la politica dell’incompetenza, la Giunta Di Muro anziché perdere tempo e soldi per richiedere pareri legali inutili, deve adesso immediatamente prendere possesso del capannone che peraltro ha reso affitti di oltre centomila euro all’anno a Immogesta.

Con l’assessorato Panetta, l’Amministrazione aveva - il 15 gennaio 2020 – disposto l’acquisizione al patrimonio comunale del capannone e dell’area circostante per poi destinarlo ad uso pubblico. Anche in questo caso il Consiglio di Stato sentenzia la regolarità della decisione che era stata assunta.

Il Consiglio di Stato invece boccia totalmente la decisione assunta dalla Giunta Di Muro il 16/02/2024 che in prossimità dell’udienza di discussione, aveva chiesto il rinvio della trattazione della causa poiché voleva prendere tempo per valutare se vi fosse la possibilità di giungere ad una transazione con Immogesta, chiedendo anche un parere ad un legale diverso dai legali che già seguivano il Comune di Ventimiglia, non ascoltando neanche il parere degli uffici comunali”.

GENOVA - La città si prepara alla Pasqua con i ristoranti genovesi verso il tutto esaurito.

A fotografare la situazione è Matteo Losio, presidente ristoratori FIPE Confcommercio Genova. "Dalle segnalazioni dei colleghi siamo praticamente pieni, più dei tre quarti dei ristoranti ormai non accettano più prenotazione - spiega Losio -. Tanto è dovuto al meteo, le persone ormai controllano fino all'ultimo se troveranno il bel tempo. Sicuramente la nostra regione è una regione che è attrattiva diciamo, perché rispetto ad altri posti dove l'inverno si fa più duro, c'è la nebbia e il freddo, qui in questo periodo è molto bello".

Quindi niente è cambiato? Ormai la Pasqua si festeggia al ristorante? "Come succede anche a Natale è una tendenza abbastanza diffusa - continua il presidente -. Forse a Pasquetta, come tradizione viole, si cerca di andare a fare il picnic, andare nei prati a fare il barbecue, stare con gli amici. Pasqua, invece, è ancora una festa sentita abbastanza dalle famiglie e infatti nei nostri ristoranti ci sono più tavolate di famigliari che gruppi di amici o solo giovani".

Si è conclusa con i sopralluoghi ad Altare e ad Albissola Marina la seconda giornata del Liguria Rigenera Tour dedicata al territorio savonese. Ad Altare l'assessore regionale all'Urbanistica e all'Edilizia Marco Scajola, con il sindaco Roberto Briano, ha effettuato un sopralluogo all'ex lascito Balestra. Qui è in corso un intervento per completare la fruibilità dell'edificio destinato a funzioni di edilizia residenziale sociale e contemporaneo attrezzamento dei locali per svolgere corsi di formazione e iniziative di divulgazione della storica attività di lavorazione del vetro. Il progetto, suddiviso in due lotti, ha un costo complessivo di 620mila euro di cui 450mila di contributo regionale.
Il miglioramento estetico e funzionale del molo Sant'Antonio e il contemporaneo recupero della fontana in fregio al lungomare degli Artisti è invece stato l'oggetto della visita dell'assessore Scajola ad Albissola Marina insieme al sindaco Gianluca Nasuti. 250 mila euro l'importo dei lavori, in fase di completamento, di cui 200mila stanziati da Regione Liguria.
"Entroterra e costa si sposano alla perfezione in queste due ultime tappe savonesi - spiega Scajola -. Ad Altare stiamo valorizzando un edificio importante dandogli nuova vita in continuità con la tradizione del vetro che caratterizza il Comune, ma anche creando uno spazio foresteria di edilizia residenziale sociale. Ad Albissola Marina avremo un molo più bello e funzionale per i cittadini e i turisti e una nuova fontana con le tipiche ceramiche albissolesi. Dare nuova vita all'esistente, migliorarlo, renderlo più fruibile sono tre dei grandi obiettivi della rigenerazione urbana. Vogliamo essere sempre di più un punto di riferimento a livello nazionale su queste politiche e fornire un supporto concreto e puntuale ai Comuni per i loro progetti di riqualificazione"

GENOVA - Nella Giornata internazionale della felicità, i dati raccolti dall’Osservatorio BenEssere Felicità mostrano un quadro poco incoraggiante per chi abita nel Nord Ovest italiano, tra cui rientra anche la Liguria. Secondo il sondaggio, il 49% degli intervistati, specialmente generazione z e operai, sogna di cambiare lavoro, quattro punti percentuali in più rispetto alla media nazionale. Un dato che ben esprime quel senso di insoddisfazione che si sta sempre più accentuando negli ultimi anni, specialmente dopo lo shock della pandemia che ha cambiato nella vita delle persone l'ordine delle priorità. 

"Il lavoro ha un ruolo attivo nell'alimentazione della felicità. Non è un'impressione, non è trascurabile, è un fatto. Dalla nostra ricerca emerge chiaramente anche uno scollamento nel percepito dei lavoratori: se è vero per il 76% che il loro lavoro migliora l’azienda, non si registra invece reciprocità in termini di soddisfazione dei bisogni, che per il 35% non sono soddisfatti dal proprio lavoro. Man mano che viene data centralità al lavoratore, lo scollamento si fa ancor più esplicito: per il 41% il lavoro non dà un senso alla vita, per il 47% non aiuta a capire sé stessi", evidenzia in una nota Sandro Formica, vicepresidente e direttore scientifico dell’Associazione Ricerca Felicità. 

Quali sono i motivi che spingono le persone a voler cambiare occupazione? In primis lo stipendio, ma pesano anche altri fattori per un buon 30%: si va dalla ricerca di maggiori opportunità per la crescita professionale, il contenuto del lavoro, l’autonomia, le aspirazioni fino all’attenzione alla salute mentale. C'è poi una terza componente, un buon 20%, che mette al centro l'importanza di conciliare tempo libero e lavoro e l'essere apprezzati sul proprio posto di lavoro. Solo il 3% ritiene importante il brand o l'azienda per cui si lavora. 

Cambiano i tempi e cambia anche il modo di pensare. Ma la felicità è un qualcosa che va coltivato giorno per giorno, come ci ha spiegato l'esperta, la dottoressa Nicoletta Cinotti, che ha invitato giovani e meno giovani a "imparare la gioia dell'attesa e la gratitudine". 

E' la giornata della felicità, la psicologa: imparate la gioia dell'attesa e la gratitudine - L'INTERVISTA

La ricerca ha coinvolto 1000 persone rappresentative di tutte le generazioni attive, secondo il loro peso fisiologico nel mercato del lavoro (dalla Generazione Z ai Boomer).

GENOVA - "Aqualung è pronta a facilitare l’ingresso di nuovi soggetti industriali sul territorio, lasciando in fabbrica i macchinari e le attrezzature e mantenendo a Genova il marchio Technisub" ma "la proprietà ha ribadito che non tornerà indietro sulla decisione industriale di una razionalizzazione del gruppo Aqualung, con delocalizzazione in Inghilterra di una parte delle produzioni che nascono nello stabilimento genovese" così l'assessore al Lavoro e ai rapporti sindacali Mario Mascia al termine di un incontro che ha avuto a Palazzo Tursi con i rappresentanti di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm, le Rsu dei lavoratori Technisub, un rappresentante di Confindustria, il legale rappresentante di Technisub e il procuratore di Aqualung, la multinazionale francese che detiene il 100% di Technisub, e che ha deciso di delocalizzare le produzioni in Inghilterra entro il marzo del 2025. All’incontro ha partecipato anche il presidente del Municipio IV Valbisagno Maurizio Uremassi.

"Ho ribadito all’avvocato Saverio Schiavone, rappresentante della proprietà - spiega l’assessore Mascia - che vogliamo tutelare i 48 lavoratori con le loro famiglie, la loro professionalità e il marchio Technisub, che rappresenta non solo il made in Italy, ma soprattutto il made in Genova. Teniamo a questo stabilimento e lavoreremo per non perdere un pezzo importante della industria cittadina. Con le sigle sindacali e con le parti datoriali abbiamo concordato che non vi saranno fughe in avanti nella gestione di questa delicata vertenza e tutti gli step saranno preventivamente condivisi".

L'assessore Mascia ha aggiunto, dopo l'incontro, che il Comune di Genova farà sua parte "affiancando Confindustria nella ricerca di possibili soggetti interessati a subentrare ad Aqualung, se necessario anche attraverso la riconversione dello stabilimento, fermo restando che la nostra priorità rimane il lavoro di 48 operai e la salute delle loro famiglie. A breve incontreremo i rappresentanti di Aqualung e Technisub con Confindustria e di seguito riconvocheremo il tavolo con le sigle sindacali e i lavoratori per comunicare tutti gli sviluppi e gli aggiornamenti della vicenda" conclude Mascia.