Cronaca

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Hanno dato esito negativo i controlli nel fondale del tratto di mare di fronte a Cala di Volpe, in Costa Smeralda, dove domenica scorsa è morto Michele Arnulfo, di 15 anni. Quattro sub dei carabinieri si sono immersi in mattinata, ma dopo aver controllato a lungo i fondali non hanno trovato alcun oggetto a forma acuminata che poteva aver provocato la piccola ferita all'addome che ha determinato la morte del ragazzo per la recisione dell'arteria iliaca. A questo punto sarà il medico legale Salvatore Lorenzoni, che si è immerso con i sub dell'arma giunti da Cagliari, a proseguire, con la consulenza di biologi, negli esami per cercare di chiarire le cause della morte. Lorenzoni intende accertare l'eventuale presenza sulla ferita di tracce di tipo fisico o biologico. Solo questo riscontro potrebbe avvalorare l'ipotesi dell' azione di un organismo marino, tipo appunto una Partinaca, un particolare di razza che in quel tratto di mare può arrivare a pesare fino a 200 chili. Il particolare sul quale si concentra l'attenzione riguarda l' interno della ferita, che presenta una serie di lacerazioni dei tessuti che sembrano proprio prodotte da una forma di aculeo con spine, circostanza che ha subito fatto pensare all'attacco di una razza. Anche se resta inspiegabile come mai il ragazzo una volta riemerso, e prima di sentirsi male, abbia tranquillizzato i familiari a proposito della piccola ferita, senza fare alcun cenno all'eventuale aggressione da parte di una Partinaca. (Ansa)