Sport

1 minuto e 30 secondi di lettura

Sabato e domenica tempo di semifinali. Semifinali inedite con due debuttanti, semifinali con l'età media più bassa di tutti i campionati di pallapugno sinora disputati. «Sono il 'papà' di queste partite - scherza Roberto Corino -, è il bello di questo campionato. Non sarà facile contro l'entusiasmo di Massimo (Vacchetto, ndr): non ha nulla da perdere e giocherà con la massima serenità. Mi sono preparato al meglio in questi giorni, ho fatto un lavoro di rifinitura importante: credo di essere pornto per la sfida di Cuneo». L'anno scorso Bruno Campagno era il più giovane finalista in serie A: «E adesso - sorride il capitano della Canalese - quasi non mi mettono più nella lista dei giovani. Non penso che Federico (Raviola, ndr) sia una sorpresa per come è maturato in questi ultime partite. I risultati dei precedenti incontri sono a mio favore, ma a questo punto contano poco in semifinale, anche se giochiamo in casa. Non sarà facile, ma l'obiettivo della squadra è quello della finale». E i due 'ragazzi terribili' come vivono questo momento? «Non vedo l'ora di giocare - commenta il capitano dell'Albese, Massimo Vacchetto -, contro Corino sarà durissima perché lo reputo il giocatore più forte, ma scenderà in campo per vincere». Arrivare dai play out non è mai facile (ci sono riusciti solo in tre con la 'Bresciano', Molinari, Pirero e Papone), arrivarci al primo anno in A è un traguardo importante: «Un sogno - incalza il battitore del San Biagio, Federico Raviola -, una sensazione fantastica che ho vissuto grazie ai miei compagni di squadra. Giocherò con la massima serenità: ci vorrà un'impresa per battere la Canalese, ma di sicuro ci proveremo».