Il Teatro Carlo Felice di Genova non verrà commissariato. E' quanto deciso dal consiglio d'amministrazione dell'ente lirico. Il sovrintendente Giovanni Pacor ha infatti annunciato un attivo di 2,2 milioni di euro, dato che dissolve il rischio commissariamento paventato nelle scorse settimane dal ministero dei Beni Culturali, con una lettera in cui si ricordava che se una fondazione ha perdite superiori al 30% per due anni consecutivi si deve procedere con il commissariamento. Decisiva, per evitare una nuova crisi finanziaria e gestionale, la mossa della sindaco Marta Vincenzi di far entrare Villa Gruber nel patrimonio della fondazione. Sul fronte artistico, dopo il forfait di Fabio Luisi, chiamato a sostituire Levine al Metropolitan, è stato deciso un cambio dello spettacolo inaugurale: niente più Nona di Beethoven, al suo posto due diversi concerti, l'8 ottobre (con il pianista Rudolf Buchbinder) e il 9 (serata lirica con la partecipazione di Rolando Panerai). Intanto si sono concluse le audizioni per la formazione di una compagnia di canto giovane. Dei 700 candidati ne sono stati selezionati finora una decina. Entro la fine del mese ne verranno riascoltati altri: l'obiettivo è di formare un gruppo di una ventina di giovani artisti.
Cronaca
Teatro Carlo Felice, si allontana il rischio di commissariamento
58 secondi di lettura
Sponsorizzata
Mercoledì 23 Aprile 2025
A Genova inaugurata Euroflora 2025, 154 giardini da tutto il mondo - Lo speciale
Ultime notizie
- Una giornata con la candidata: Silvia Salis in diretta su Primocanale domani dalle 8
- Al Teatro Sociale di Camogli tornano i 'Concerti aperitivo' con Valentina Irlando
- Rolli Days a Genova, il 3 e 4 maggio aperture speciali per ville e palazzi
-
Micaela: "La leucemia di mia figlia mi ha insegnato a prendere la vita con il sorriso"
- Ancona avrà i voli a basso costo e Genova no
- Voli, Ancona ottiene la continuità territoriale da e per Milano, Roma e Napoli
IL COMMENTO
Il lavoro al centro della battaglia elettorale, ma Genova non ha bisogno di promesse
Alla politica del futuro di Genova non interessa?