Politica

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"Con una mia dipartita ritengo che l'iter procedurale di un'eventuale nomina della commissione d'accesso, e conseguentemente di un eventuale scioglimento del Consiglio, sarebbe per legge interrotto dallo scioglimento conseguente al mio ritiro. In ogni caso, non ho nessuna intenzione di scappare e questo è uno dei motivi, che mi fa molto meditare sulla possibilità di ritirare le mie dimissioni". Lo ha detto Gaetano Scullino (Pdl), a pochi giorni dal 14 luglio, giorno in cui diventeranno esecutive le dimissioni presentate il 24 giugno scorso. Scullino, che aveva deciso di rimettere il mandato come "atto d'amore nei confronti della città", alla luce della bufera sulle presunte infiltrazioni mafiose in Comune, martedì prossimo, in Consiglio comunale potrebbe fare un dietro front. "Ho ricevuto diverse richieste per ritirare le dimissioni - spiega - che sto valutando con molta attenzione". Nel caso di revoca delle dimissioni, il sindaco potrebbe ugualmente godere di una maggioranza di 11 consiglieri, più altri 4 che dovrebbero subentrare martedì in Consiglio, al posto dei dimissionari. In caso contrario le dimissioni di Scullino interromperebbero, di fatto, l'iter di un eventuale insediamento della Commissione ministeriale d'accesso.