Non ci sarebbe il pericolo di fuga, ma semmai il pericolo di reiterazione del reato. E’ per questo che il Gip Annalisa Giacalone ha depositato la nuova ordinanza di custodia cautelare per Don Riccardo Seppia. L’ex parroco di Sestri Ponente arrestato lo scorso 14 maggio resta dunque in carcere a Sanremo dov’è stato trasferito dal carcere di Marassi. Nella nuova ordinanza, che sostituisce quella precedente si aggiunge un nuovo capo di imputazione. Oltre al tentativo di violenza sessuale su minorenne e la cessione di stupefacenti in concorso ecco l’accusa di tentativo di induzione alla prostituzione minorile. Non solo. Tra le imputazioni c’è anche quella di detenzione di materiale pedopornogradico. Il magistrato nelle 33 pagine di ordinanza, ha accolto le richieste del pm Stefano Puppo che lunedì aveva presentato una nuova richiesta di custodia cautelare in carcere. Don Seppia nei prossimi giorni dovrà sostenere un nuovo interrogatorio di garanzia dopo quello di fronte allo stesso gip Giacalone che lo aveva interrogato in rogatoria. In quella occasione l’ex parroco si era avvalso della facoltà di non rispondere. Intanto dagli interrogatori dei nas di Milano, dai quali è partita la vicenda, sono emerse le testimonianze di tre chierichetti tra i 14 e i 16 anni tutti gravitanti attorno alla chiesa di Santo Spirito. I tre più volte avrebbero ricevuto messaggi ammiccanti dal sacerdote mirati ad avere incontri con lui. “Durante la confessione – ha raccontato uno di loro – mi mise una mano sul ginocchio e prese a dondolarsi avanti e indietro, strusciando la mano. Mi disse che mi pensava molto”.
Cronaca
Don Seppia, il gip conferma: il parroco deve restare in carcere
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