Cronaca

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"Le parole di Bossi sono inutili, nessuno può fermare i fenomeni migratori, sono come un fenomeno sismico". Don Andrea Gallo, fondatore della comunità di San Benedetto al Porto di Genova, commenta così l'invito del leader della Lega Nord a mandare "in Francia e in Germania" gli immigrati in fuga dal Nord Africa. "Per la probabile emergenza migratoria dal Maghreb serve l'impegno di tutta l'Europa, - aggiunge il sacerdote genovese - e l'Italia deve cominciare per prima ad accogliere i profughi". Secondo don Gallo, "c'é bisogno di un nuovo incontro di civiltà", aggiunge, ricordando che "gli italiani hanno invaso il mondo in cent'anni, dal 1850 al 1950 sono emigrati in 30 milioni". "Invito il ministro Bossi - afferma don Gallo - ad ascoltare di nuovo la canzone 'Creuza de ma' di De André, che ormai ha trent'anni", ed è dedicata ai marinai e alle loro vite da eterni viaggiatori. "La musica sì che ha visto il Mediterraneo - conclude - raccogliere tutte le sue culture".

PRESIDIO PD ANTI-GHEDDAFI, POLEMICI VERDI E RADICALI - l Pd a Genova organizza per domani il presidio "Fermare la violenza, aiutare la democrazia" a sostegno delle popolazioni dell'area nord-africana colpite dalla repressione, Libia in primis, e scoppia la polemica. Radicali e Verdi, chiedono infatti perché i parlamentari del PD, "al momento di ratificare il trattato di amicizia italo-libica proposto dal Governo Berlusconi hanno votato in massa a favore e oggi manifestano in piazza contro quello stesso regime?". "Oggi, improvvisamente - scrivono Alessandro Rosasco del Comitato nazionale di Radicali italiani e Cristina Morelli dell'Esecutivo nazionale dei Verdi - i dirigenti del Pd si fanno promotori di manifestazioni pubbliche in netto contrasto con quanto sancito anche da loro stessi". "Non possiamo non ricordare agli amici e ai compagni del Pd - proseguono Morelli e Rosasco - la posizione espressa pubblicamente dall'ex ministro degli esteri Massimo D'Alema, che rivendicò che l'accordo non era tutto farina del sacco di Berlusconi, ma il frutto di quindici anni di lavoro della diplomazia italiana 'sotto vari governi'.

BURLANDO, ITALIA CERCHI COORDINAMENTO CON UE  -  "L'Italia deve cercare un coordinamento con l'Unione Europea. E ritengo che le iniziative delle Regioni per accogliere gli immigrati in fuga dal Nord Africa debbano avere una regia nazionale. Non possono essere lasciate alle decisioni dei singoli presidenti delle Regioni": lo ha affermato il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando commentando lo scenario che si va profilando con l'intensificarsi degli sbarchi di clandestini in Sicilia. Il presidente della Liguria spiega come anche questa Regione sia pronta a fare la sua parte, ma nel quadro di interventi coordinati a livello nazionale, e prima ancora con l'Unione Europea. "E' chiaro che l'Italia, ancorché terra di passaggio - ha concluso Burlando - è in prima linea ed è quindi la prima a doversi porre il problema".