Cronaca

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Summit in Procura tra i vertici della Squadra mobile di Genova e il pubblico ministero Marco Airoldi che ha coordinato le indagini sul delitto di Alessandro Mathas, ucciso a 8 mesi, la notte del 15 marzo 2010 nel residence di Genova Nervi dove abitava il broker Giovanni Antonio Rasero, ieri condannato dai giudici della Corte d'Assise di Genova a 26 anni di carcere per "omicidio volontario aggravato in concorso con la madre del bambino", Katerina Mathas, 26 anni. La donna era stata "scagionata" nell'aprile scorso dal pm che, ritenendola estranea al delitto, aveva cambiato il capo di imputazione nei suoi confronti in abbandono di minore con conseguente morte ottenendone la scarcerazione. La Corte d'Assise ha disposto invece la trasmissione degli atti del processo alla Procura proprio perché ritiene che la donna abbia concorso al delitto. Il fascicolo finirà sulla scrivania del procuratore capo, Vincenzo Scolastico. Entro novanta giorni saranno depositate le motivazioni della sentenza nella quale sarà spiegato per quale motivo i giudici hanno ritenuto che la donna abbia concorso al delitto del figlio, la cui morte secondo l'accusa sarebbe avvenuta tra la mezzanotte e l'una e mezza di quella tragica notte, quando la donna era fuori casa in cerca di altra cocaina da consumare con il broker. La Mathas avrebbe dunque fatto rientro nel monolocale non controllando le condizioni del figlio.