"E' un processo indiziario e monco. Caterina Mathas avrebbe dovuto farne parte". Lo ha detto, in corte d'Assise, l'avvocato Andrea Vernazza, uno dei difensori di Giovanni Antonio Rasero, il broker accusato della morte del piccolo Alessandro di 8 mesi ucciso in un residence di Nervi nella notte tra il 15 e il 16 marzo 2010. L'avvocato si è riferito al fatto che Caterina Mathas, madre di Alessandro, non è imputata in questo processo ma è indagata per abbandono di minore con conseguente morte. Chiamata come teste dalla difesa, Mathas si era avvalsa della facoltà di non rispondere. Vernazza ha affermato: "In quella casa c'erano due persone. Ergo, uno dei due ha cagionato la morte del bambino, oppure tutti e due". Prima di lui aveva parlato l'avvocato Elio Di Rella che rappresenta, come parte civile, la nonna materma del piccolo Alessandro, secondo il quale "l'omicidio è stato volontario e non preteintenzionale, ma aggravato dall'aver agito sotto l'effetto della cocaina".
Cronaca
Processo Rasero, il difensore: "La Mathas doveva essere processata"
48 secondi di lettura
TOP VIDEO
Giovedì 28 Marzo 2024
Mareggiata a Genova: spettacolare invasione di velelle
Giovedì 28 Marzo 2024
Giornata mondiale endometriosi, due appuntamenti in Asl 4
Giovedì 28 Marzo 2024
Aiuti per gaza, rimpatriato dall'Egitto Stefano Rebora
Giovedì 28 Marzo 2024
Assemblea pubblica 2024 di Spediporto - lo speciale
Giovedì 28 Marzo 2024
Portofino Days - Gli Stati Generali dell'audiovisivo
Giovedì 28 Marzo 2024
Ritorna l'ora legale, il medico: "Anticipate gli orari di cena, mai dopo le 20"
Ultime notizie
- Diga, Toti e Bucci appoggiano ministero Infrastrutture: "Opera fondamentale"
- Genova, truffatori porta a porta scatenati: un colpo riesce, due falliscono
- A Cervo torna il Festival di Pasqua, con allievi da tutto il mondo e specialmente dall'Asia
- Iren, nel 2023 utili in crescita del 13%
- Minore caduto dal secondo piano: si era calato con lenzuola per prendere merendine
- Morbillo, al via piano vaccinale straordinario
IL COMMENTO
Nuovo codice della strada: deboli coi forti, forti coi deboli
Acerbi non è razzista. Ma nemmeno coraggioso