Cronaca

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"E' un processo indiziario e monco. Caterina Mathas avrebbe dovuto farne parte". Lo ha detto, in corte d'Assise, l'avvocato Andrea Vernazza, uno dei difensori di Giovanni Antonio Rasero, il broker accusato della morte del piccolo Alessandro di 8 mesi ucciso in un residence di Nervi nella notte tra il 15 e il 16 marzo 2010. L'avvocato si è riferito al fatto che Caterina Mathas, madre di Alessandro, non è imputata in questo processo ma è indagata per abbandono di minore con conseguente morte. Chiamata come teste dalla difesa, Mathas si era avvalsa della facoltà di non rispondere. Vernazza ha affermato: "In quella casa c'erano due persone. Ergo, uno dei due ha cagionato la morte del bambino, oppure tutti e due". Prima di lui aveva parlato l'avvocato Elio Di Rella che rappresenta, come parte civile, la nonna materma del piccolo Alessandro, secondo il quale "l'omicidio è stato volontario e non preteintenzionale, ma aggravato dall'aver agito sotto l'effetto della cocaina".