Politica

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La nuova legislatura è partita zoppicando, e stenta a rialzarsi. Le sorti del Consiglio regionale della Liguria sono infatti nelle mani del Tar. A tenere in scacco i lavori del Consiglio è il ricorso presentato subito dopo le elezioni da uno degli esclusi, Matteo Marcenaro del Pdl, per un presunto vizio di forma nella convocazione delle consultazioni stesse. Il Tar si esprimerà in merito il prossimo primo luglio. Ma per effetto di quel ricorso i consiglieri, ad oggi, non sono ancora giuridicamente eletti. Pertanto rischiano di allungarsi anche i tempi di scelta per i tre consiglieri che hanno una incompatibilità e che dovrebbero quindi stabilire se rimanere in Regione o meno: si tratta di Sandro Biasotti e Edoardo Rixi, parlamentari, e di Marco Limoncini sindaco di Cicagna.
Mercoledì si riunirà la giunta per le elezioni del consiglio, che dovrà dettare i tempi: può essere che congeli tutto, oppure che faccia partire i 10 giorni previsti per legge entro i quali i tre devono scegliere. La scadenza, in questo caso, sarebbe fissata nel 19 giugno. Al tempo stesso, però, sull’incompatibilità di Biasotti e Rixi dovrà esprimersi anche la Camera. E lo farà il 18 giugno. Potrebbe quindi succedere che la Regione metta i due di fronte alla scelta, mentre le Camera conceda ulteriore tempo. Su tutto incombe il ricorso al Tar: quando il Tribunale amministrativo si esprimerà, il primo luglio, tutto potrebbe essere rimesso in discussione. Se le elezioni fossero annullate e i tre nel frattempo avessero scelto di rimanere in Regione, si troverebbero senza un incarico, ma anche senza l’altro. Per questo Biasotti ha scritto alla giunta per le elezioni del consiglio regionale, chiedendo che sia concessa loro una proroga. Precisando che nel frattempo rinuncia a uno dei due stipendi. Una situazione decisamente ingarbugliata. Sino a quando non sarà fatta chiarezza, con i tempi della giustizia amministrativa italiana, il Consiglio regionale rimarrà azzoppato.