Cronaca

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"Io venni violentato per diverso tempo 30 anni fa da un sacerdote che insegnava religione ai bambini. La cosa più triste è che i tre vescovi che si sono succeduti nella diocesi di Savona-Noli, ai quali ho più volte comunicato sia a voce che per scritto lo svolgersi delle atrocità che questo prete da anni compie, non hanno mai denunciato nulla all' autorità giudiziaria, né hanno mai preso provvedimenti". Così scrive Francesco Zanardi, uno dei due ragazzi savonesi omosessuali che si sono sposati a marzo, in una lettera inviata al Papa Benedetto XVI. "Io tristemente posso testimoniare la mia personale storia - scrive il giovane - e malgrado le mie ripetute, dolorose denunce ai vertici ecclesiastici, non è stato portato alla mia persona alcun tipo di sollievo, conforto o sostegno da parte dei Vescovi che hanno retto la Diocesi e che non hanno volutamente affrontato e continuano a non affrontare la causa del mio grande disagio. Queste atroci esperienze di abusi hanno leso in modo irreparabile la mia persona, la mia anima oltre che come vittima delle atrocità anche come vittima nell'ambito professionale". "La Chiesa dimostri ora la sua coerenza con le parole del Santo Padre - conclude - assumendosi le proprie responsabilità. Risarcisca e sostenga, per quanto sia possibile e in maniera adeguata, le persone di cui questi preti hanno abusato e prenda provvedimenti nei confronti dei Vescovi che hanno insabbiato e continuano a coprire queste atrocità, eseguendo alla lettera il volere del Santo Padre".