Cronaca

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"Se non avessi forza d'animo ed il sostegno degli amici e della mia famiglia mi sarei già ammazzato, ma combatto e vado avanti": Paolo Calissano affronta i giornalisti dopo essere stato ascoltato per poco più di un'ora in questura come persona informata dei fatti sull'inchiesta per l'omicidio del piccolo Alessandro, il bimbo di otto mesi, ucciso in un raptus di follia sotto l'effetto della cocaina, per il quale sono in carcere la madre Katerina Mathas ed il broker Giovanni Antonio Rasero. Intanto chiedono di rivedere gli esami autoptici e gli accertamenti sul Dna gli avvocati di Rasero. La richiesta servirà alla difesa per controllare la validità dei dati obiettivi raccolti durante gli accertamenti medico-legali. I legali di Rasero hanno anche presentato un'altra istanza in cui l'uomo dichiara di volersi sottoporre al calco dentario, esame rifiutato lunedì scorso e disposto dal pm per confrontare le impronte del morso lasciate sul piedino di Alessandro. Sul piedino, la polizia scientifica, aveva rilevato le tracce del Dna di Rasero.