Cronaca
Clandestini curdi affiliati al Pkk chiedono asilo politico in Questura
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Sono in Questura, accompagnati dagli avvocati Laura Tartarini e Fabio Taddei, i cinque clandestini curdi sbarcati ieri a Genova dopo un'odissea di una settimana e il rifiuto di accoglierli da parte di Spagna e Francia. Stanno espletando la richiesta di asilo politico, subito dopo dovranno essere ospitati da un centro di accoglienza, ma secondo le prime informazioni, al momento non sembra che ce ne sia alcuno disponibile. I cinque sono all'ufficio immigrazione per le pratiche di richiesta dello status di rifugiato politico: una settimana fa si erano imbarcati da Diyarbakir, una cittadina al confine con l'Iraq. Due di loro (un musicista e un commerciante) erano stati condannati a 38 anni di galera ciascuno con l'accusa di essere fiancheggiatori del PKK, il Partito dei lavoratori curdi. Respinti una prima volta a Genova, poi a Marsiglia e a Barcellona, i cinque sono tornati in Italia, di nuovo nel capoluogo ligure. Questa volta, ad accoglierli c'erano gli avvocati e un interprete, contattati dal parente di uno dei clandestini.
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