Cronaca
Scoperta sartoria clandestina nel centro storico
1 minuto e 0 secondi di lettura
Oltre 50mila etichette false, 5mila capi e accessori di abbigliamento contraffatti per un danno al mercato di circa due milioni e mezzo di euro. E' quanto scoperto dai finanzieri di Genova Sestri che hanno sgominato una sartoria clandestina nel pieno centro storico cittadino. Le fiamme gialle hanno fatto irruzione in un appartamento di salita San Paolo e hanno trovato due senegalesi che applicavano con le macchine da cucire le etichette ai vestiti. L'operazione è partita lo scorso agosto dopo una serie di controlli a corrieri espressi. Le spedizioni recapitate provenivano tutte dal napoletano, dalla Cina e dalla Grecia ed erano quasi tutti indirizzati a destinatari con nomi di fantasia. All'interno dei pacchi migliaia di etichette delle più importanti case di moda (da Prada alla Lacoste, solo per citarne alcune). Dopo una serie di controlli i finanzieri hanno scoperto la sartoria clandestina e hanno denunciato i due uomini presenti. Sempre grazie alle indagini, vicino alla sartoria è stato scoperto un negozio dove venivano vendute le etichette false. Nello scorso agosto erano stati denunciati altri quattro senegalesi che lavoravano in un'altra sartoria clandestina del centro storico. Le otto persone rischiano una condanna fino a quattro anni e una multa fino a 35 mila euro.
Ultime notizie
- Ufficiale il rinvio del playout: Salernitana-Sampdoria domenica alle 20,30
-
'Notte prima degli esami', il regista Fausto Brizzi: "Per i 20 anni arriverà a teatro"
- Legge statutaria Regione Liguria, salta l’opzione dei sottosegretari
-
Overtourism a Portofino, il sindaco: “Una app metterà in attesa i turisti di troppo”
- Perquisizioni negli uffici del Matitone, indagato ex assessore Gambino e comandante locale Giurato
- First Cisl Liguria: Matteo Muzio nuovo coordinatore nazionale nei Coordinamenti aziendali della First
IL COMMENTO
Palazzo ex Rinascente a Piccapietra: meglio un museo o un nuovo autosilos?
Da Sbarra nel governo a Skymetro, quando la politica dà il peggio