Politica
Tursi, verso l'accorpamento delle partecipate con "preoccupazione"
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Era uno dei punti della campagna elettorale: ridisegnare l’assetto delle partecipate. E ora Marta Vincenzi, dopo più di due anni di guida della città di Genova, e soprattutto dopo una serie di piccoli e grandi scandali che hanno riguardato le società del Comune, ha deciso di dare vita a una grande rivoluzione. A partire da Sportingenova, che si occupa di gestire tutti gli impianti sportivi della città, compreso lo stadio di Marassi, e che perde una cifra attorno ai 5 milioni di euro all’anno. Il suo destino, già scritto in una delibera che da qualche giorno gira tra gli uffici di Tursi, è quello di essere chiusa. O meglio, sarà accorpata ad altre due società che si occupano di ben altro: quella che gestisce i tre stabilimenti balneari comunali, e quella che si occupa delle farmacie. L’intenzione, dunque, è quella di creare una multiservice totalmente pubblica, con diverse competenze, un unico presidente e – ci si augura – un consiglio di amministrazione ridotto. Chi la guiderà? Tra i nomi che si fanno c’è chi dice che in pole position ci sia Roberta Morgano, già assessore della giunta Vincenzi, sacrificata nel recente rimpasto. Altrettanto delicato il tema di Spim, la società che si occupa della gestione degli immobili comunali e che, sotto la precedente amministrazione, aveva acquistato, con clausole penalizzanti, derivati bancari a garanzia di un mutuo da 80 milioni. Una manovra speculativa che ha esposto la società, e quindi il Comune, a un pesante rischio economico. C’è poi il tema di Ami, rientrata sotto la gestione di Amt (debiti compresi), per la quale è necessario completare il processo di liquidazione. L’appuntamento con la rivoluzione delle partecipate è domani mattina alle 10.30 Tursi; il sindaco ha chiamato a raccolta tutti gli assessori interessati anche per parlare delle ricadute che potrebbe avere sull'organizzazione delle partecipate un decreto governativo che va in direzione opposta: esternalizzare i servizi, vendendo le società. "Sono preoccupata - dice Marta Vincenzi - perchè non sappiamo quali potrebbero essere gli effetti sui servizi per i cittadini". (Davide Lentini)
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