Cronaca

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Nel pomeriggio il vasto incendio che in 24 ore ha distrutto più di 800 ettari di bosco tra il monte Moro e il Fasce, alle spalle di Genova, si può dire sotto controllo, con le fiamme che, grazie al continuo lavoro dal cielo di canadair e elicotteri, e a terra di vigili del fuoco, forestale e volontari, hanno smesso di assediare le case. Ma l’emergenza non si può dire rientrata. Anzi, il vento e la continua opera dei piromani non permettono di mollare la presa, specie nella zona di Bavari. Nel pomeriggio, poi, un nuovo fronte di fuoco si è aperto in val Bisagno, poco sopra l’impianto sportivo della Sciorba, a Sant'Eusebio. Anche in questo caso le fiamme hanno rischiato di scendere verso le case, spinte dalla tramontana. Per tutto il giorno due Canadair, a cui poi se ne sono aggiunti altri due, e tre elicotteri hanno attraversato il cielo di Genova dal mare ai monti, per fare continuo rifornimento di acqua e lanciarla sui roghi. Spettacolari i passaggi dei veicoli radenti i tetti. Sulla natura dei roghi non ci sarebbero dubbi: appiccati da piromani. Anche se per le conferme ufficiali sarà necessario aspettare le indagini delle prossime settimane. Al di là del primo innesco, però, quello che ha originato l’incendio nei pressi del cimitero di Nervi e che potrebbe essere sfuggito a qualche contadino che bruciava sterpaglie, gli altri sembra proprio siano dolosi. Altrimenti non si spiegherebbe come sia stato possibile che in poche ore abbiano attaccato vari punti del monte, distanti tra di loro, con la complicità di una due mesi senza piogge che hanno reso la macchia mediterranea secca e infiammabile come se fosse benzina. Il comune, che ha istituito una unità di crisi per monitorare la situazione minuto dopo minuto, chiederà i danni se sarà accertato che i roghi sono dolosi o colposi.