Cronaca

1 minuto e 21 secondi di lettura
In Liguria, su 135 chilometri di litorale solo una ventina sono a disposizione per spiagge libere, molto meno del 40% che richiede la legge. La denuncia la lancia da Porto Venere Goletta Verde che sottolinea un significativo fenomeno di abusi e speculazioni edilizie. La nostra regione è la sesta nella classifica italiana del mare illegale: 3 illeciti per km di costa, contro una media nazionale di 2. "C'é la minaccia di ulteriori colate di cemento, per nuovi porti, sovradimensionati - afferma Massimo Serafini, che di Goletta Verde è il portavoce-. E la corsa all'urbanizzazione della costa sembra un virus inarrestabile: un record di stabilimenti balneari ha infatti privatizzato di fatto la riviera". Ma non è questo l’unico nostro problema perché volendo fare una battuta, si potrebbe anche dire che lungo le coste della Liguria si naviga in cattive acque perché i fiumi e i corsi d'acqua minori continuano a gettare in mare un carico eccessivo di batteri. Sette le foci analizzate, e tutte sono risultate gravemente contaminate da coliformi fecali, streptococchi fecali ed escherichia coli: sono l'Entella e il rio Poggio in provincia di Genova, il Roja e il rio santa Lucia ad Imperia, il Centa a Savona, il Magra e il Parmignola alla Spezia. I livelli di contaminazione microbiologica sono risultati molto oltre i limiti di legge, così come nei due canali di Lerici. Il sistema di depurazione ligure, secondo Legambiente, è ancora evidentemente debole. Proprio alla luce di questi dati si chiede a Regione, Province e Comuni di prendere provvedimenti immediati per raggiungere un livello di depurazione efficace e monitorare con maggiore attenzione i nostri litorali.