Politica
Pd, Cofferati: "Cambiare statuto"
1 minuto e 12 secondi di lettura
"Il congresso del Partito Democratico deve avvenire in fretta e deve cambiare lo statuto del partito. Noi parliamo di congresso, ma lo statuto in vigore non prevede neppure il congresso, non sta né in cielo né in terra, parla solo di elezione diretta del segretario". E' stato l'invito lanciato oggi a Genova dal neoparlamentare europeo Sergio Cofferati nel convegno "La crisi della Sinistra in Europa". "Se l'obiettivo del partito diventa l'elezione diretta del segretario - ha detto Cofferati - è inevitabile che si parli sempre di volti, non di programmi. Ora le discussioni nel Pd non partono dal merito, dallo scritto, ma da chi si candida. La candidature sono il modo più bislacco di parlare del merito". "Le candidature adesso si portano dietro il progetto politico; non è mai stato così nella storia da cui deriva il Pd - ha continuato l'ex leader Cgil - Il congresso deve cambiare prima possibile lo statuto. Bisognerà poter chiedere prima ai candidati: ma tu su questo tema casa pensi di fare?". "Sono sempre stato un sostenitore del 'partito pesante' - ha concluso Cofferati - Non mi piace che elettori e iscritti abbiano gli stessi diritti. Ovvio voglio coinvolgere i semplici elettori, ma non uguagliarli al resto del partito. Ieri in direzione ho poi sentito dire che le primarie sono un valore distintivo del Pd. Io ho sempre pensato fossero uno strumento".
Sponsorizzate
Sabato 13 Settembre 2025
Santagostino inaugura a Genova il più grande poliambulatorio d’Italia, il primo in Liguria
Ultime notizie
-
Comune, lo scontro Bianchi-Chiarotti a Primocanale
- Morandi: per il pm i vertici di Autostrade sapevano dello stato del ponte
- Amt, i vertici dell'azienda saranno convocati in Commissione a Tursi
- Ospedale Felettino, arriva l'ultimo via libera: può partire la costruzione
- Genoa, Seydou Fini sempre più bandiera. Rinnova il contratto fino al 2028
-
Il genovese in Islanda: "Si esce alle 16 per prendere i bambini e nessuno ti guarda male"
IL COMMENTO
Il bicchiere mezzo pieno della scuola senza cellulari. E all'intervallo, spunta una "cirulla"
Matte non c’è più, smettiamola di chiamarle tragedie