Cronaca
Gay Pride, inaugura Luxuria con evento a sorpresa
1 minuto e 4 secondi di lettura
Sarà Vladimir Luxuria (nella foto) ad aprire, martedì, il Genova Gay Pride, del quale è madrina, con un evento simbolico a sorpresa. Lo hanno annunciato stamani gli organizzatori presentando il Genova Pride Village. Nell'occasione è stata anche illustrata la guida, stampata in 60mila copie (di queste 10mila allegate ad una rivista di nicchia ed altre 40mila in distribuzione in giro per l'Italia presso i vari Comitati Arci Gay) con i principali eventi fino alla manifestazione nazionale, in vista della quale già in 15 città italiane si stanno organizzando pullman. Mentre l'ultima messa a punto del percorso del corteo del 27 giugno sarà definita in una riunione in prefettura la prossima settimana, sono ancora top secret i nomi degli ospiti che saranno sul palco all'arrivo in piazza De Ferrari prima del grande party "Keep on loving" alla Fiera del Mare di Genova. "L'Italia con la Grecia è fanalino di coda nel riconoscere i nostri diritti - ha affermato il portavoce del Genova Pride Alberto Villa - Se il Pride non sarà sufficiente ricorreremo ai picchetti all'americana. Lo Stato italiano è laico e noi chiediamo il riconoscimento dei diritti allo Stato, non al Vaticano. Siamo tutti uguali di fronte alla legge, così come lo siamo di fronte a Dio".
Sponsorizzate
Sabato 13 Settembre 2025
Santagostino inaugura a Genova il più grande poliambulatorio d’Italia, il primo in Liguria
Ultime notizie
- Sampdoria, contestazione dei tifosi al Salone Nautico
- Aperta la nuova moschea di vico Caprettari nel centro storico
- Salis: "Non voglio essere messa in contrapposizione con Schlein, sono la sindaca di Genova"
- Bagnante annega a Voltri, inutili i tentativi di rianimarlo
- Turismo in Liguria, nei primi sette mesi del 2025 turisti aumentati del 2,8%
-
Teatro Sociale di Camogli: la stagione 2025/26 tra il mito di Govi e nuove proposte
IL COMMENTO
Il bicchiere mezzo pieno della scuola senza cellulari. E all'intervallo, spunta una "cirulla"
Matte non c’è più, smettiamola di chiamarle tragedie