Cronaca

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Quattro persone su cinque, in Liguria, si sono trovate con la spesa fatta alla cassa del supermercato con la social card vuota e tanto imbarazzo. Eppure sono 40 mila gli aventi diritto ai quei 40 euro al mese, pochi soldi che diventano indispensabili per chi ha una pensione minima o un reddito bassissimo. "Provvedimenti insufficienti e con modalità di erogazione negative": il segretario regionale del sindacato dei pensionati Spi-Cgil, Anna Giacobbe, boccia la social card e il bonus famiglia, i due provvedimenti varati dal governo nel novembre scorso. "A fronte di 40 mila lettere inviate ai liguri che secondo l'Inps avevano diritto alla social card, sono state inoltrate solo 9 mila richieste - ha detto Giacobbe - e alla fine solo 6800 circa hanno effettuato le ricariche. Per chi è povero, servono politiche di avviamento al lavoro se è in età da lavoro - ha aggiunto Giacobbe - Per gli anziani, chiediamo un aumento delle detrazioni rapportate al reddito, aiuti ai non autosufficienti e un'integrazione annuale per chi ha pensioni tra i 650 e i 1200 euro". Tra le inefficienze rilevate per la social card, un pensionato non sa quando viene caricata la sua carta (40 euro al mese) e non conosce l'importo residuo per cui se fa la spesa e sfora anche di pochi centesimi il credito rimasto, deve pagare interamente in contanti. Quanto al bonus, erogato a pensionati soli, coppie o famiglie con più di tre componenti "c'é delusione da parte della gente - ha denunciato Giacobbe - Le pratiche si stanno ammucchiando negli uffici Inps perché per ora gira tutto in cartaceo. Probabilmente si scavalcheranno i tempi previsti per l'erogazione dei bonus", ha concluso Giacobbe.