Politica

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E' forse l'assenza di vera politica che crea questo stato comatoso della città?
E' la confusione ideologica? Si ha l’impressione che gli enti locali vadano avanti a motori spenti, utilizzando quel poco di slancio (ormai moribondo) che avevano prima dell’estate. C’è, forse, il timore di non potere realizzare le cose promesse? O quello di trovarsi con le casse a secco e i cittadini che chiedono i servizi annunciati?

Il momento è strano: si respira aria di elezioni regionali con grande anticipo, ma in Regione la maggioranza ogni tanto sbanda. C’è chi sostiene che ormai, grazie ai successi del governo, per la sinistra ci sia poco spazio. Discorso pericoloso per il centro sinistra, pericolosissimo per il centro destra. Il problema è tutto e solo del Pd, come ho già scritto, suscitando alcune critiche e parecchi insulti, e soprattutto degli ex ds, ed è la mancanza di una direzione locale forte. Non è colpa di nessuno. Ma il Pd deve trovarla. E’ una questione del Pd, perché il Pdl gli uomini-traino li ha. Una terna che per ora ha funzionato: Scajola, Biasotti e Musso. Con la possibilità degli ultimi due di intercambiarsi nelle candidature, valutando le opportunità del momento.

Nel Pd, ora, solo il presidente della Regione, Claudio Burlando, è in grado di serrare le fila, chiamare tutti a raccolta, ascoltare, mediare e preparare le strategie elettorali, dalle europee fino alle regionali del 2010. Deve tornare a fare politica vera, che è il mestiere che sa fare meglio. Non ha altra scelta se, davvero, pensa di potersi ricandidare per un secondo mandato. E da lui, dal suo ufficio, deve partire anche un appello bipartisan per Genova: due progetti, subito: terzo valico e gronda. Su questi presidente della Regione , sindaco di Genova e presidente della Provincia devono partire all’attacco, con l’appoggio del super-ministro e dei parlamentari, senza ma e senza se. Terzo valico e gronda, per rimettere Genova in rete con l’Europa e per non farla morire soffocata di tir. Il resto verrà.