Politica
Sanità, Montaldo difende nomine dagli attacchi del centrodestra
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L'assessore regionale alla Sanità Claudio Montaldo stamani in consiglio regionale ha difeso le nuove nomine dei direttori generali dagli attacchi del centrodestra ed ha risposto al Prc che, senza entrare nel merito dei nomi, ha mosso obiezioni in merito ai criteri di valutazione adottati. Di fronte alle accuse di lottizzazione che piovono dalla minoranza, che chiede una sessione straordinaria sul tema, l'assessore alla Sanità ha ribadito che le nomine non hanno alcuna connotazione politica, che la giunta ha operato una scelta "responsabile" e che i direttori generali sono stati scelti sulla base delle loro competenze, definendo gli attacchi "sterili". Vincenzo Nesci di Prc ha spiegato che l'obiezione non è sui nomi, ma sul criterio (ieri nel corso della riunione di giunta l'assessore Franco Zunino se n'é andato al momento della votazione). "Avremmo voluto una valutazione sui problemi che riguardano il sistema sanitario come risposta al bisogno di qualità dei cittadini - ha spiegato -. Sono mesi che chiediamo di fare un terreno di valutazione su questo punto e non sui nomi. Il tema è la qualità e la volontà di intervenire su questioni relative al funzionamento e non abbiamo avuto il margine per farlo". L'assessore alla Sanità ha evidenziato: "In questi anni abbiamo risanato il sistema sanitario ligure, lo hanno fatto anche i direttori che hanno lavorato, questo è un risultato grande perché lo abbiamo fatto garantendo la continuità dei servizi, in qualche momento con condizioni drammatiche di personale. Non è che si può pensare che le valutazioni siano state avulse da questo contesto". Parlando poi della mobilità passiva in aumento Montaldo ha affermato: "E' chiaro che nel momento in cui avevamo meno personale, avevamo meno soldi, c'é stata meno attività. Lo spiegherò quando faremo la discussione in consiglio la prossima settimana. Essendo il primo anno in cui si andava ad un aggiustamento del bilancio, gestendo un budget vero, era anche difficile sapere dove ci si poteva fermare. Noi abbiamo dovuto tirare molto. Ma insisto, perché la composizione della mobilità passiva è tale che entrano in gioco fattori che non sono governabili".
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