Cronaca
Cinese schiavizzato da coppia connazionale
51 secondi di lettura
Due coniugi cinesi che avevano realizzato in un capannone dello spezzino una sartoria, sfruttavano in realtà manodopera clandestina riducendo in schiavitù un giovane connazionale. E' il primo caso di questo tipo che accade in provincia della Spezia. Lo ha scoperto il comando tenenza della Guardia di finanza di Sarzana che ha tratto in arresto Chenglun Chen e la moglie Yueliu Zhou, entrambi di 58 anni che ora dovranno rispondere dell'accusa di riduzione in schiavitù di un loro connazionale, un ventenne mantenuto in uno stato di totale soggezione e che lavorava senza retribuzione nella loro azienda tessile in cambio del solo vitto e alloggio rimediato in uno spazio di due metri per due senza finestre. Per gli altri 6 dipendenti cinesi in regola, tutti ventenni, invece retribuzioni da fame, in certi casi anche di 10 euro al giorno. Molto precarie le condizioni igieniche del capannone che è stato posto sotto sequestro: tre ragazze erano alloggiate in spazi angusti al piano terra, mentre i maschi in un soppalco da raggiungere a carponi.
Ultime notizie
-
Figli nati da due mamme, l'arcivescovo di Genova Tasca: "Estremo rispetto"
-
Figli nati da due mamme, Salis a Piciocchi: "Smetta di dar lezioni, segua la legge"
- Inseguimento sull’A1: polizia arresta automobilista pericoloso, applausi in autostrada
-
San Giovanni, il discorso del vescovo Tasca: "Pace possibile, la Chiesa può risvegliare le coscienze"
-
Salis registra i bimbi nati da coppie di donne, Piciocchi: "Per alcuni un'offesa"
- A Gianluigi Nuzzi il Premio giornalistico Cinque Terre
IL COMMENTO
Inchiesta corruzione a Genova: garantisti, giustizialisti e buoni gesti
Piano, l’acqua, Joyce e Caproni. Ci voleva una settimana di poesia…