Cronaca

44 secondi di lettura
Materiale di risulta edile, metallo e plastica. Sono i rifiuti ammassati da un'impresa edile -che stava costruendo un capannone- nel terreno di fronte all'area di un cantiere nel quartiere genovese di Molassana. L'appezzamento di 500 metri quadrati è intestato ad una ditta genovese di attrezzature subacquee. Il reato ambientale è stato scoperto dai carabinieri del Noe, il Nucleo operativo ecologico. I militari hanno denunciato il direttore del cantiere edile, un genovese di 47 anni, che stava coordinando la costruzione dell'edificio per conto di una ditta con sede nei pressi di Caricamento. Dell'accaduto è stata informata l'Arpal, l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente ligure: i tecnici hanno effettuato alcuni campionamenti, per verificare se i rifiuti speciali fossero anche pericolosi. L'area è stata sequestrata e sarà bonificata. Se i risultati dei campionamenti eseguiti dall'Arpal dovessero evidenziare la presenza di rifiuti pericolosi, la posizione del responsabile dei lavori si potrebbe aggravare.