Politica

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Le prime conversazioni registrate sono del gennaio dell’anno scorso, tra Massimo Casagrande e Stefano Francesca. Insieme – secondo l’accusa – iniziavano già a delineare i loro intenti studiando accordi per l’emissione e la registrazione di fatture false. Già si parla di un possibile rapporto con i “vercellesi”, quelli della “Alessio Carni” che – dice Casagrande – “vogliono che li incontriamo per il futuro”.

Parte da lì la nuova tangentopoli genovese raccontata attraverso telefonate, sms, fax, intercettazioni ambientali, incontri a pranzo e a cena, nelle 607 pagine di ordinanza del gip Roberto Fucigna. Secondo l’accusa l’obiettivo era quello di far vincere alla Alessio Carni l’appalto per la fornitura nelle mense scolatiche di Genova in cambio di somme di denaro. Appalto che il comune sta per bandire proprio in queste settimane. E così l’imprenditore Alessio entra in contatto con Stefano Francesca e concordano un contratto fittizio di pubblicità e la registrazione delle fatture con la società di Francesca, per operazioni inesistenti, legate a presunte ricerche di mercato e sponsorizzazioni varie.

Dice l’imprenditore Alessio in una intercettazione del 29 marzo dell’anno scorso: “Ho parlato con Francesca.. con lui per dire che le modalità erano quelle, se riusciva appunto a farmi dei contratti di sponsorizzazione.. contratti di sponsorizzazione magari per un paio.. per quelli che ci eravamo detti e lui mi ha detto che si sarebbe dato da fare.. mi ha detto ‘mi do da fare, è un po’ complicata ma ce la facciamo’”.

Massimo Casagrande e Claudio Fedrazzoni, entrambi ex consiglieri comunali a Genova dei Ds, lavorano a stretto contatto per tessere una rete di relazioni tra imprenditori e politica. Sono veri intermediari. Sono loro che organizzano gli incontri. Il controllo degli appalti pubblici, secondo quanto ricostruito dai magistrati, si sarebbe creato grazie anche alla complicità dell’assessore Massimiliano Morettini, che gli arrestati speravano potesse occuparsi di scuole. Nonostante la delega scelta per lui all’ultimo dalla Vincenzi non fosse stata quella, si sarebbe messo comunque a disposizione per passare informazioni relative agli appalti decisi in giunta.

Ecco cosa dice Morettini a Casagrande, in una intercettazione dell’8 giugno scorso: “Ti passerò due notizie sulle gare e gli appalti, di qualunque cosa, tutte quelle che raccatto te le passo così poi.. fai il tuo lavoro sporco”.

L’incontro decisivo, tra i tanti fatti in più di un anno, avviene il 17 maggio 2007 al Saint Cyr, noto ristorante del centro di Genova. Lì si ritrovano Casagrande, Fedrazzoni, Morettini, Alessio e Francesca. Si mettono d’accordo su come far avere i soldi.

Dice Alessio: “Io ho solo bisogno delle causali.. cioè, bisogna trovare un accordo con quelli che.. o fa le convention o vuole i volantini” e poi aggiunge “per voi la cifra no sarà importante, per noi lo è. Però diciamo che per noi può essere un punto di apertura, nel senso che ci siamo conosciuti per imparare a giocare mettiamo giù il gettone che è quello di quella cifra che si era detto all’inizio.. naturalmente la strada è lunga e le stazioni sono tante..”.

Secondo l’imprenditore vercellese l’accordo poteva già concludersi, appena stabilita la causale per le fatture. Ecco cosa disse: “..io devo solo trovare la causale e mettiamo la tranche, però te le liquido in un mese.. 30 giorni.. facciamo 4 fatture di diversa natura e te le pago.. non so.. alla settimana.. oppure ti dirò in 30 giorni tutte.. intanto sono 5.. possiamo fare cinque da.. cioè.. fare 20mila su 5.000..”. Ma l’accordo per le fatture non sembra facile da raggiungere, sia per l’importo che per la causale. Alessio parla di possibili sponsorizzazioni (addirittura di un paio di piccole squadre di calcio). Francesca preferirebbe le più sicure e difficilmente dimostrabili “ricerche di mercato”.

Dice proprio Stefano Francesca il primo giugno, appena vinte le elezioni, a Casagrande: “Quello che mi hanno offerto l’altra volta non sta in piedi.. due squadre di calcio? Ma dove pensano di essere..” Passano altre settimane, e il 3 luglio Casagrande, Alessio e Francesca si incontrano al “Mentelocale” di Genova. “Francesca – si legge nell’ordinanza del Gip – manifestava l’intenzione di rivolgersi ad alcuni assessori suoi amici con lo scopo di favorire persne di fiducia nell’acceso alle commissioni di gara e riuscire a pilotare illecitamente l’appalto”. Gli assessori in causa sarebbero il già citato Massimiliano Morettini, e Paolo Striano.

Casagrande in un’altra occasione si vanta di essere colui che “controlla Striano”, appena nominato assessore allo sport. Dice in una intercettazione telefonica mentre parla con una segretaria del comune:

“Striano si piazza (all’assessorato allo sport) ma io sono il suo consulente omnicomprensivo eh”

“E sì, cioè, della serie che qualsiasi cosa deve fare ti chiama te” dice la segretaria

“Deve chiamà, chiama me chiama.. L’ho fatto votare da tutti.. perché Striano, diciamo, mi deve tanto a me..”

“E va bhe, ti dovrà anche tanto, ma non è detto che mantenga”

“mantiene, mantiene.. se no io parlo” risponde Casagrande

“O belin, stai diventando mafioso pure tu”

“Mafioso, mafioso, mafioso eh.. proprio, sono come dire ormai corrente Monteleone ehhhh”.

E intanto tra i contatti di Alessio entra anche Giuseppe Profiti, all’epoca direttore delle finanze della Regione e vicino alla Chiesa, proprio come Alessio, che conosce personalmente il cardinale Bertone. Alessio si confida con un amico, Paolo Ambrosini che, secondo l’accusa, sarebbe anche socio in affari occulti, dicendo che con l’aiuto di Claudio Fedrazzoni bisogna avvicinare Profiti. Dice testualmente: “..è gente che bisogna anche legarsela non solo coi soldi ma anche.. sono mercenari.. bisogna anche essergli simpatico”.

Il 5 novembre nuova cena in un altro ristorante di Genova. Fedrazzoni, Casagrande, Francesca e Alessio ragionano ancora sui loro piani per mettere le mani su varie gare d’appalto nel settore della ristorazione ligure, quella della Asl 2 di Savona da 14 milioni di euro e quella del comune di Genova, divisa in 6 lotti per la fornitura di 26 mila pasti. Per facilitare l’aggiudicazione della gara genovese alla Alessio Carni concordano di inserire nella commissione di aggiudicazione un consulente esterno in grado di favorirla. Si tratterebbe di un noto gastroenterologo, definito “molto ricettivo”, la chiave di volta affinchè faccia da garante sulla scelta della ditta. Il 10 novembre Casagrande e Fedrazzoni fanno il punto della situazione. L’accordo per far transitare i soldi da Alessio alla società di Stefano Francesca non è stato ancora raggiunto. Si studiano altre strade.

E intanto Fedrazzoni parla del compenso che deve ricevere per aver agevolato l’appalto della Asl 2 savonese. Dice: “Ora io credo a dicembre di prendere la prima tranche di quello che mi deve dare Alessio, che sono 75 mila euro. La prima, non me li dà tutti insieme. Mi deve dare 219 mila euro.. per quanto riguarda quell’affare di Savona..”.

Negli ultimi incontri, nei primi mesi del 2008, si parla di avvicinare anche l’assessore a cui è stata data la delega alle scuole, Veardo. Dice Alessio: “Passaggi ne abbiamo fatti.. cioè.. lui sa come si chiama la ditta, che è una ditta vicina a Bertone, sa che Bertone è uomo di Bagnasco sa che.. sa tutte le cose che deve sapere.. non abbiamo ancora chiamato in causa Bagnasco, ma lui penso che presupponga che volendo.. questo è un passaggio che possiamo fare..” . (Davide Lentini)