Politica

1 minuto e 17 secondi di lettura
Trasformare i campi nomadi di Genova in campi di transito e centri temporanei di prima accoglienza per i rom, trasferendo in edifici dismessi, anche in questo caso non in via definitiva, i gruppi familiari di nomadi residenti da più tempo in città e ormai integrati. Questa la proposta illustrata dal sindaco di Genova, Marta Vincenzi in consiglio comunale. La questione, oggetto di molte polemiche, è stata sollevata da un'interrogazione che chiedeva di fare chiarezza sull'ipotesi di destinare alloggi ai nomadi. "Non esiste nessun progetto né di costruzione o adattamento di un palazzo per i nomadi, né tantomeno di realizzazione di altri campi - ha precisato Vincenzi - Al momento è allo studio un'ipotesi che consenta di far fronte all'emergenza legata alle presenza di 300 rom romeni, alla quale i giusti sgomberi dei campi abusivi non hanno dato finora una risposta". La proposta è quella di stilare un elenco degli edifici dismessi che sorgono su aree che saranno comunque interessate da intereventi di demilizione e riqualificazione per adattarli temporaneamente all'accoglienza dei nuclei familiari (15-20 persone) residenti da più tempo a Genova e disponibili ad accettare la soluzione. "Si tratterebbe di mettere a norma questi edifici, comunque non appetibili neanche per l'edilizia popolare, di liberare posti nei campi nomadi che potrebbero così ospitare per un periodo di tre mesi i rom romeni di recente immigrazione - ha detto Vincenzi - Occorre infatti superare la filosofia dei campi nomadi, ma anche ricordare che il compito delle amministrazioni comunali è quello di favorire l'accoglienza".