Cronaca
Aborto, scontro tra don Gallo e la Cei: "Gli obiettori medici a metà"
1 minuto e 6 secondi di lettura
E' scontro tra Don Gallo e i vescovi italiani sugli aborti. 'Un medico che si dichiara obiettore non è un medico completo, non dà al paziente una risposta completa. Io capisco il dramma del dottor Rossi. Si è trovato di fronte a situazioni molto difficili": lo ha detto Don Andrea Gallo, fondatore della Comunità di San Benedetto, prete di strada noto per le sue prese di posizione a volte considerate 'scomode' all'interno della Chiesa Cattolica. Don Gallo invita tutti a sedersi attorno ad un tavolo e a ragionare "con umiltà" senza dimenticare che "al centro di tutto rimane il principio dell'autodeterminazione della donna" e che "la legge 194 è passata attraverso un referendum". E a monsignor Giuseppe Betori, segretario della Conferenza Episcopale Italiana, che ha parlato di "mentalità abortista senza confini", don Gallo risponde affermando che "la Chiesa è responsabile della non educazione sessuale". "Buttiamo via pregiudizi ed ipocrisie - afferma don Gallo - e chiediamoci, chi l'ha creato questo clima?". "Sembra che al di fuori dell'etica cattolica non possa esistere alcuna etica, questo non può reggere" dice ancora il prete dei deboli. Il suo invito è invece ad "approfondire meglio quello che è la solidarietà , l'ascolto e l'arte del dialogo".
Ultime notizie
- Ex casa Raphael, ultime ore prima dello sfratto di 58 persone: si cerca una soluzione
- Presidio dei lavoratori del Gaslini: “L’ospedale pediatrico resti pubblico”
- Sampdoria, tutti in ritiro a Veronello. Sabato c'è il Venezia
-
Genova celebra la Festa delle Forze Armate: tra memoria, orgoglio e unità nazionale
- Morto in spiaggia a Lavagna, era pensionato comasco
-
La sindaca Salis in aula: "Sotto ai miei post c'è chi mi dà della put***a"
13° C
LIVE
IL COMMENTO
-
Luigi Leone
Lunedì 03 Novembre 2025
-
Mario Paternostro
Domenica 02 Novembre 2025
leggi tutti i commentiSalis contro le primarie, sconfessata l'elezione di Schlein a segretaria Pd
E se la Salis va a Roma, che vada, il Pd ora ha Terrile in pista