Politica

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La grande corsa è iniziata. E ognuno gioca le proprie carte. Obiettivo dei partiti: svecchiare le liste, inserire volti nuovi, evitare di candidare chi ha scheletri negli armadi. Ma al tempo stesso non si può accantonare i colonnelli che assicurano serbatoi di voti. Ed è in questo contesto che si inserisce l’incontro, più o meno segreto, tra Enrico Musso, già candidato sindaco a Genova, e Claudio Scajola. Sabato, a Imperia, nella roccaforte di uno dei bracci destri di Silvio Berlusconi. Come sia andata lo si capisce dalle poche parole che si lascia scappare Musso: “Non c’è stata alcuna concreta espressione su una mia candidatura. Scajola non ha detto nè sì nè no”. Musso ha ribadito la sua disponibilità a mettersi in gioco. E la sua è una faccia nuova, facilmente spendibile. Ma a danno di chi? Ed è per questo che il presidente Scajola deve aver preso tempo. I beni informati raccontano che avrebbe proposto a Musso un’eventuale candidatura alle Europee del prossimo anno, e un ragionamento sulle regionali del 2010. “Qualsiasi promessa su future scadenze elettorali è di scarso rilievo – commenta Musso – Lo scenario politico è in continua evoluzione. Ma è certo che se a breve non avrò risposte concrete accantonerò la politica. Mentre loro si chariscono le idee – aggiunge – io tornerò a costruire il mio percorso professionale. ”. La questione Musso, per ora congelata, dunque, sarà portata da Scajola all’esame di Berlusconi nei prossimi vertici romani. Sul fronte del centrosinistra, le modalità di formazione delle liste attraverso le primarie saranno decise mercoledì. Anche qui si cercano volti nuovi, provenienti dal mondo del lavoro. Tra i nomi in pole position quelli di Mauro Cavelli, presidente dell’Aster, e di Marylin Fusco, 34 anni, consigliere comunale a Genova. Ma si fa largo la voce di una candidatura nazionale, area ex Margherita, per colmare la deficitaria rappresentanza femminile in Liguria. (Davide Lentini)