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Fianco a fianco, più che faccia a faccia. Ma Gian Piero Gasperini e Walter Mazzarri hanno fatto una gran figura nella prima conferenza stampa congiunta pre derby della storia. Più sobriamente istrionico il rossoblù, più compostamente intimista il blucerchiato. L’immagine dei due tecnici che parlano insieme a briglia sciolta di quello che il professor Scoglio, con un’intuizione geniale, aveva definito il palio della Lanterna, ha avuto un effetto balsamico sulle tensioni della vigilia. Ingiustificate sul piano della classifica ma motivate da quanto accaduto in via Monticelli all’andata.

Grazie al calcio, a Borriello e Cassano e alle due squadre, che dopo tanto tempo si affronteranno in una stracittadina di alto livello tecnico, la Superba torna alla ribalta delle cronache nazionali per un evento positivo, dopo averle occupate a lungo per vicende poco nobili, dal porto alla costante perdita di abitanti.

Ecco perché sarà importante onorare questo appuntamento senza macchiarlo di sporcizia. Nell’arena di Marassi, il cui terreno di gioco purtroppo non rende merito agli sforzi di Preziosi e Garrone per tenere alta la bandiera del calcio genovese in Italia, potrà succedere di tutto, nei limiti del regolamento affidato a un buon arbitro come Rizzoli. Fuori, però, dovrà tornare a trionfare la civilità, la mescolanza di colori, la magica atmosfera degli sfottò fini a se stessi. Gasperini e Mazzarri hanno scritto la premessa.

Comunque vada, questa sfida produrrà riflessi che non si ripercuoteranno sul prosieguo della stagione delle due formazioni, già avviate nel solco della piena soddisfazione. Quando parlava degli avversari, qualunque essi fossero, Vujadin Boskov per sdrammatizzare la situazione diceva: “Noi siamo noi y loro sono loro”.

Ecco, sarebbe bello che domenica pomeriggio potessero, i rossoblucerchiati insieme, gridarlo al resto dell’Italia calcistica per sottolineare la straordinaria unicità del derby della Lanterna.