Politica

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Tre sfide attendono Genova e la Liguria: la sanità, il porto e il turismo. Su questi tre temi si gioca il sviluppo o la paralisi.

La sanità è la prima voce del bilancio regionale che rischia di farlo esplodere da un momento all’altro. La gestione della salute è strategica e difficile, può creare consensi importanti, ma anche suscitare pericolose “rivolte”. La Regione dovrà saper essere rigorosa, ma chiedendo rigore alla popolazione deve essere trasparente in ogni sua azione a cominciare dalle nomine dei dirigenti medici e della burocrazia. Rigore vuol dire non avere la duplicazione e triplicazione di reparti quando non se ne sente la necessità, ma saper individuare le eccellenze sulle quali investire. Vuol dire trasformare davvero San Martino in un centro di altissimo livello spalmando su altri ospedali la routine. Vuol dire seguire un percorso di razionalizzazione che non tagli posti-letto o interi reparti seguendo le tessere di partito di direttori o primari, ma le esigenze della popolazione e le capacità dei medici.

La sanità è anche una grande risorsa e la Liguria che è stata terra di grandi medici e grandi centri deve riconquistare una posizione che le spetta.

Il porto è l’unica grande industria del capoluogo, ma anche di un territorio più ampio che comprende tutte le province. Speriamo che la scelta del ministro Bianchi non ascolti interessi né di partito, né di bottega, ma sia solo spinta dalle capacità dei candidati. Esperienza, arte del mediare ma senza condizionare la capacità di decidere. E speriamo che, una volta per tutte, il tasso di litigiosità che accende le banchine si spenga. Porto e città, insieme, per crescere, non per tirarsi stilettate e sferrarsi colpi di machete che diventando disastrosi per tutti.

Infine il turismo, un’altra industria sulla quale la Regione deve saper puntare. Cominciando dalle strategie che oggi non ci sono e se ci sono nessuno le conosce, per finire ai finanziamenti con precisi obiettivi. Turismo è politica del territorio che va salvaguardato dagli assalti del cemento molto subdoli in questi mesi, ma anche da isterie pseudo-verdi che bloccano tutto.

Quindi occorrono scelte politiche. Le aspettiamo con ansia.