Il nome di Paolo Costa a presidente dell’autorità portuale di Genova non è stato ancora fatto ufficialmente, che già scoppia il caso politico, tutto interno all’Unione, visto che gli enti chiamati ad esprimersi sul futuro presidente dell’authority sono espressione della coalizione di centrosinistra. Il sindaco Marta Vincenzi ha chiesto a Costa la disponibilità a venire a Genova: lui, ex sindaco di Venezia, ora europarlamentare, vicino a Prodi tanto che qualcuno racconta che sia stato il presidente del consiglio a proporlo alla Vincenzi, si è detto disponibiile. Peccato che Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani abbiano detto chiaro che non lo vogliono, giudicando “imbarazzante” la sua candidatura. Se la Vincenzi confermerà la candidatura, saranno il presidente della Regione Burlando e il ministro ai trasporti Bianchi (rappresentante dei Comunisti Italiani) a dover decidere. "Speriamo intanto che quel nome non finisca nella terna da scegliere - è il commento di Enrico Vesco, segretario regionale dei Comunisti Italiani - e comunque se anche fosse confermato, chiediamo al ministro e al presidente della Regione di non sceglierlo". La bocciatura sembra scontata. E proprio questa sera a Roma Bianchi ha convocato una riunione nazionale del partito per decidere. "Ma è una questione sulla quale i partiti non dovrebbero entrare", commenta il consigliere regionale dell'Ulivo Ubaldo Benvenuto, esperto di materie portuali "Quello di Costa -dice a Primogiornale- è un nome di tutto rilievo". (Davide Lentini)
Politica
Spaccatura politica sul nome di Paolo Costa al porto di Genova
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