cronaca

Si conclude la costituzione per la richiesta danni. La decisione fra una settimana
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Altra udienza per la costituzione delle parti civili all'udienza preliminare del processo di ponte Morandi: oggi, venerdì 12 novembre, gli avvocati dei 59 indagati per il crollo del 14 agosto del 2018 che provocò la morte di 43 persone potranno sollevare eccezioni sulle istanze degli avvocati delle parti civili presentate all'udienza di lunedì 8 novembre

A quel punto, dopo l'eventuale contraddittorio fra i legali delle due parti, toccherà al giudice per l'udienza preliminare Paola Faggioni decidere quali parti civili mantenere e quali escludere.

Una decisione che dovrebbe essere presa nella prossima udienza, probabilmente la prossima settimana, il tempo che il gup riterrà opportuno per decidere.

Solo dopo il giudice stilerà il calendario definitivo delle udienze preliminari che dovrebbero terminare entro fine anno con tre sedute ogni settimana, non più nei giorni dispari, come era stato annunciato in precedenza ma per agevolare i tanti legali che arrivano da fuori Liguria, per tre giorni consecutivi, al lunedì, al martedì e al mercoledì con uniche sospensioni nei giorni festivi.

La lista delle parti civili che aspirano a essere risarcite è lunghissima e comprende oltre trecento soggetti fra cui associazioni di consumatori, di vittime della strada, testimoni oculari del crollo, negozianti, società danneggiate e sfollati.

Tutti soggetti che sperano di essere parte attiva nel processo e di ottenere un risarcimento. Escluse invece 41 delle 43 famiglie delle vittime che Autostrada proprio per assottigliare la lista ha tempestivamente risarcito con adeguati risarcimenti: le uniche famiglie che non hanno accettato l'indennizzo sono state quelle di Egle Possetti, portavoce del Comitato in ricordo delle vittime di Ponte Morandi, e la famiglia del giovane campano Giovanni Battiloro che ha perso la vita mentre si recava in vacanza con gli amici.

L'avvocato del comitato in ricordo delle vittime Raffaele Caruso nonostante i tanti risarcimenti ottenute da buona parte delle famiglie ha chiesto che il comitato possa ugualmente presentarsi come parte civile, non al fine di ottenere risarcimenti ma per motivi etico morali perché consapevoli che il loro ruolo attivo nel procedimento può portare alla massima trasparenza e a un contributo nell'accertamento della verità.

Ma contro questa ipotesi si sono già schierati i legati dei dirigenti di Autostrade per l'Italia
perché si è costituita soltanto a seguito del disastro.

Alla tesi degli ex dirigenti Aspi si è opposto Raffaele Caruso: "Il nostro soggetto giuridico non si è costituito dopo il crollo, ma a causa del crollo: è stata la tragedia a "creare" la comunità dei parenti delle vittime come portatrice di un interesse ulteriore e distinto rispetto a quello dei singoli, in buona parte già risarciti dalla concessionaria con accordi extragiudiziali.

Caruso ha citato nell'atto di costituzione due storici precedenti: uno riguarda l'Anpi, l'associazione dei partigiani, ammessa a partecipare a processi per crimini di guerra; l'altro il processo per la strage nazista di Sant'Anna di Stazzema, in cui si costituì la Regione Toscana, istituita solo nel 1970, ventisei anni dopo l'eccidio.

Anche su questa decisione l'ultima parola spetterà al giudice Faggioni.

Nell'udienza di lunedì scorso è stata richiesta dalle parti civili, Comune di Genova, la chiamata in causa dei responsabili civili, i responsabili del punto di vista economico del disastro, Aspi, Spea, Anas e Ministero delle Infrastrutture. Su questa istanza il gup potrebbe rispondere già domani.