cronaca

Il segretario generale di CISL Liguria: "Serve una patente a punti per le aziende legata al rispetto delle normative sulla sicurezza"
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"L'episodio di oggi dimostra che purtroppo non c'è soluzione a questa strage di persone che vanno a lavorare per guadagnarsi un pezzo di pane e non tornano più a casa. Non conosciamo ancora la dinamica nel dettaglio ma quello che è certo è che tutto questo si poteva evitare, cosi come potevano essere evitate tantissime altre morti di questo genere."
Queste le prime parole di Luca Maestripieri, segretario generale di CISL Liguria, ospite degli studi di Primocanale per commentare l'incidente sul lavoro che ha provocato la morte di un operaio della ditta Sigemi, del quartiere genovese di San Quirico. LEGGI QUI Genova, un altro morto sul lavoro: operaio schiacciato da tubi a San Quirico


"E' inutile e difficile discuterne a posteriori" - continua Maestripieri - "ma credo sia giusto denunciare fatti così gravi che non dovrebbero capitare ma continuano a verificarsi. E' l'ennesima croce che si aggiunge alle tantissime che già sono state messe in Liguria a causa di incidenti mortali sul posto di lavoro. Infortuni che nella nostra regione sono aumentati rispetto agli scorsi anni, segnale che il paradigma non è cambiato, che non si è venuta a creare la sensibilità né la cultura sulla sicurezza e sulla prevenzione nei luoghi di lavoro. Senza di essa sarà difficile interrompere questa striscia di sangue".


"Noi abbiamo già chiesto al Governo di dare priorità al tema della salute e della sicurezza dei lavoratori. Ciò che chiede da tempo il sindacato è istituire per le imprese una patente a punti, collegata al rispetto delle normative dei contratti nazionali ma anche della sicurezza, che diventi un requisito fondamentale per partecipare alle gare d'appalto e ottenere fondi pubblici. Noi le proposte concrete le abbiamo fatte, ci auguriamo che qualcosa venga fatta prima di piangere un altro morto, non ce lo possiamo permettere."

 
Ancora il segretario Maestripieri: "Salute e sicurezza sono un investimento, non un costo. Ciò che ricordiamo alle imprese è ceh il profitto è importante ma non può comprimere i diritti dei lavoratori: l'aumento della produttività non può essere fatto a discapito dei lavoratori. I dati ci dicono infatti che dove c'è meno rispetto dei diritti legati alla sicurezza, maggiore è il numero di infortuni e di infortuni letali"