cronaca

Il presidente del Municipio Bassa Valbisagno: "Serve progetto affinché il torrente diventi una risorsa e smetta di essere incubo"
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"Il Bisagno non deve essere un incubo che evoca solo alluvioni e tragedie ma diventi un parco urbano dove i cittadini possano passeggiare nel verde nei mesi in cui il corso d'acqua è in secca".

A parlare è Massimo Ferrante, presidente del Municipio Bassa Valbisagno, incontrato durante il convegno sul decennale dell'alluvione del Fereggiano organizzato dall'Associazione Ponte Carrega nei locali di piazza Manzoni del Municipio per fare il punto sul rispetto del territorio della Valbisagno.

Alla domanda se quello del parco urbano nel Bisagno è un sogno destinato a rimanere tale Ferrante, affacciato sul ponte Castelfidardo, lancia due stoccate alla giunta del sindaco Bucci: "Siamo fermi perchè serve una visione urbanistica d'insieme, non si può lavorare a spot, la mia una critica a Bucci? No, è uno stimolo".

Architetto di professione, Ferrante argomenta la sua idea con un termine: "Rinaturalizzare, si bisogna rinaturalizzare il torrente e non viverlo come qualcosa da esorcizzare, prendiamo esempio dal bacino della Ruhr in Germania e dal Seveso in Lombardia. Esiste un progetto universitario della Facoltà di Architettura che potrà essere portato avanti fra circa quattro anni quando con lo scolmatore del Bisagno il bacino sarà messo in sicurezza.