porti e logistica

Una voce fuori dal coro nel porto di Genova
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“La nuova diga non è fondamentale”. Entra così a gamba tesa, sul tema, Giulio Schenone, consigliere di amministrazione del Psa Genoa Investments, nato dalla recente fusione tra Psa di Genova Prà e terminal Sech di Sampierdarena. Colpo di scena? “No, affatto, perché? Forse ci sono altri nel porto che la pensano come me ma non lo hanno ancora detto”. (GUARDA L'INTERVISTA INTEGRALE) Ma in realtà Schenone è il primo che esce allo scoperto su una questione che fino ad oggi ha trovato invece una coesione su tutti i fronti: la nuova diga, che sorgerà se tutto va bene nel 2026, è fondamentale per lo scalo perché consentirà di poter far accedere le navi da 24mila teus (contenitori da venti piedi), fatto oggi impossibile per lo spazio di manovra in accesso e uscita nello specchio acqueo di Sampierdarena ridotto (ricorderete qualche giorno fa le parole di Aldo Spinelli che ha citato l’opera come una priorità”.


“La diga può essere un’opera importante ma non è fondamentale – spiega Schenone – fondamentale è invece che questi contenitori possano essere evacuati dai terminal esistenti in maniera efficiente ed efficace, cosa che oggi non avviene e speriamo che avvenga con la fine dei lavori ferroviari (oarco Rugna) e stradali. Credo che l’analisi fatta per dire che la diga è fondamentale non abbia tenuto conto di alcuni aspetti: le navi da 24mial teu possono già andare in altri tre porti liguri cioè alla Spezia, Psa e Vado, quindi il fatto che debbano necessariamente venire a Sampierdarena è leggermente fuorviante, se la citiamo come causa fondamentale per la realizzazione della diga. Detto questo la diga è importante per dotare il porto di un accesso e un’uscita migliori di quelli attuali”

“Cioè teme che ci si faccia poi troppa concorrenza?”
“Non è questione di concorrenza ma di over capacity, oggi l’offerta di spazio di terminal è superiore alla domanda e nonostante il rimbalzo del Pil attorno al 6 % per questo anno, non si prevede che ci siano tassi di crescita cosi elevati nei prossimi anni quindi le previsioni che ho letto mi paiono troppo ottimistiche”.