E' stato inchiodato dalla testimonianza di una delle vittime a cui aveva rubato. Lo scorso 7 settembre i poliziotti del commissariato di Chiavari, durante la perquisizione dell'abitazione di un 43enne tunisino, nella quale si sospettava venisse detenuta droga, avevano rinvenuto numerosi oggetti rubati, tra cui alcuni cellulari, un computer portatile, una macchina fotografica, un monopattino elettrico e altri oggetti. L'uomo era stato denunciato per ricettazione, mentre la refurtiva era stata sequestrata.Dopo il ritrovamento, la squadra investigativa ha rintracciato i proprietari degli oggetti, tra cui una professoressa tedesca che a settembre era giunta in Liguria per turismo e che aveva subito il furto del proprio computer portatile lasciato in auto. Dopo aver analizzato i file contenuti all’interno, hanno trovato varie presentazioni delle sue lezioni che portavano il logo del liceo dove la stessa insegna, cosa che ha permesso di risalire all’istituto scolastico e di contattare la poprietaria
Oltre a lei è stato rintracciato anche il proprietario di uno dei telefoni cellulari, un turista residente nel nord Italia che aveva sporto denuncia presso la stazione dei carabinieri di Zoagli. Ai militari, oltre al racconto della dinamica dei fatti, aveva anche fornito una descrizione del ladro, che i poliziotti hanno subito attribuito ad uno degli uomini che si trovavano in compagnia del ricettatore all’epoca dei fatti.
Il turista, convocato per la restituzione della refurtiva, ha potuto riconoscere il ladro visionando l'album dei sospettati: l'autore del gesto è stato identificato in un cittadino tunisino di 24 anni che è stato immediatamente deferito per il reato di furto aggravato.
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