cronaca

Dopo i disastri del 2014 e del 2015 il paese della Valle Scriva torna unito. Per assemblare la nuova struttura 3500 bulloni
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E' il giorno del nuovo ponte di Montoggio, sino a ieri simbolo della fragilità idraulica della Liguria e delle sue infrastrutture sotto l'incombere di piogge sempre più pesanti: un ponte degli anni '30 che da sempre univa e poi per due anni consecutivi, nel 2014 e nel 2015, si è trasformato nel "tappo" del fiume Scrivia facendolo esondare e distruggendo il cuore di quel paese di duemila anime, un tempo dei Fieschi di cui ha ancora il simbolo sulla bandiera, che ora, idealmente rinasce con un ponte nuovo. Senza piloni nell'alveo, a campata unica. Primocanale ha seguito l'evento in diretta. 

Una storia che somiglia tanto in piccolo quella del Morandi, qui per fortuna senza vittime, e non è un particolare da poco. Ma anche a Montoggio ci sono due progettisti (gli ingegneri Sergio Barosso e Stefano Migliaro) che come Renzo Piano hanno regalato i primi progetti della speranza, e anche questo ponte (assemblato con 3500 bulloni) riaattacca i pezzi di una comunità che era rimasta divisa, che poi è il compito di ogni ponte.

Più drammaticamente normale il motivo del crollo e della sostituzione del ponte lungo solo 40 metri della Valle Scrivia, più assurda e unica, ingiustificabile la ragione del lungo viadotto della Valpolcevera: l'incuria di Autostrade per l'Italia e di chi avrebbe dovuto controllarla e non l'ha fatto provocando la morte di 43 innocenti.

Oggi a Montoggio, a quasi 40 chilometri da Genova, adagiato in una conca nelle valli dell'entroterra, il giornalista in pensione Mauro Fantoni che è sindaco quasi da sempre del paese, insieme al presidente della Regione Toti e l'assessore alle Infrastrutture e alla Protezione Civile Giampedrone, alla presenza del prefetto Franceschelli e del vicario della Curia, monsignor Parodi, taglieranno il nastro del nuovo ponte, costato un milione e 630mila euro, un milione e mezzo stanziati dalla Region e gli altri dal Comune.

Il denaro pubblico arriva anche grazie alle accise, le tanto vituperate tasse, sulla benzina, nate tante anni fa per sostenere i pezzi di d'Italia feriti da guerre e disastri, e che ora riattaccano un paesino di duemila persone, finalmente riunite e più sicure anche grazie alla messa in sicurezza del rio Carpi che contribuiva a ingrossare lo Scrivia, due corsi d'acqua che proprio nella stagione delle piogge e delle alluvioni ora fanno meno paura.

"Abbiamo investito e sostituito il ponte, creandone uno nuovo, senza dover riparare a un ponte crollato e questo è sicuramente il modo giusto di operare per il territorio, guardando al futuro e prevenendo i danni di alluvioni o altri fenomeni atmosferici che in Liguria purtroppo conosciamo molto bene", commenta il governatore Giovanni Toti nel corso dell'inaugurazione.