cronaca

Portofino restò isolata con la strada squarciata dalla forza del mare, a Rapallo onde fino a 10 metri spazzarono via il porticciolo
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 Tre anni fa, il 29 ottobre 2018, fu il tragico giorno che colpì il cuore di Rapallo e Portofino: fu "allerta nera" quando una mareggiata dalle caratteristiche incredibilmente violente stravolse il Tigullio, le onde enormi e la loro furia si abbatterono sul porticciolo Carlo Riva di Rapallo, sul lungomare, sulla passeggiata, e ancora fecero crollare parte della strada di collegamento per Portofino, squarciandola in due, isolando completamente il borgo dal resto del mondo.

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Quella forza impetuosa del vento, della pioggia e del moto ondoso portò a registrare onde alte oltre dieci metri che fecero crollare trecento metri della diga a protezione di Rapallo.

Immagini dure, disastrose, raccolte nelle lunghe dirette di Primocanale, raccontate dai suoi cronisti, che oggi ricordano quel giorno e ripropongono le voci dei testimoni: gli abitanti, le forze dell'ordine, le autorità, i volontari e i cittadini che lavorano poi alacremente per riportare tutto alla normalità e risollevarsi rapidamente.

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Quel 29 ottobre di tre anni fa Rapallo, Portofino e la Liguria furono loro malgrado protagonisti
delle cronache nazionali e internazionali, anche per l'alto numero di imbarcazioni tra cui molte di lusso travolte dall'onda. Furono infatti 225 le barche - yacht a motore, a vela, gozzi, pescherecci - letteralmente catapultate dalla furia delle correnti sulla passeggiata a mare o sulel scogliere, molte invece affondarono. Tenne banco, tra le molte imbarcazioni, la notizia dello yacht affondato di proprietà di Pier Silvio Berlusconi.

Senza dimenticare una Portofino completamente isolata, raggiungibile solo via mare, studenti impossibilitati a recarsi a scuola, derrate in arrivo esclusivamente via traghetto e gli abitanti chiusi nel borgo senza possibilità di percorrere l'unica via di collegamento per le loro case.

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Ora sono due i filoni di indagine aperti per Rapallo: da un lato si indaga sulle responsabilità per disastro colposo e naufragio poiché i lavori di rinforzo della diga non sarebbero avvenuti con dovizia (lavori avvenuti nell'anno 2000), dall'altro invece si indaga sullo smaltimento dei rifiuti e dei relitti stessi e del rispetto delle norme di sicurezza ambientale. I lavori per ricostruire la diga di Rapallo sono, intanto, ufficialmente ripartiti.