cronaca

Il progetto Betty approda ai giardini dedicati a Piero De Luca, marittimo genovese morto a bordo della nave Snam Portovenere.
3 minuti e 6 secondi di lettura
Riciclare le scarpe scarpe sportive, le palline da tennis e i copertoni e camere d'aria di biciclette usati per creare tappeti morbidi di plastica per rendere più sicuri i giochi per i bambini. Il progetto Betty ideato da una coppia che aveva intuito le grande possibilità sociali del riciclo approda per la undicesima volta a Genova: stavolta a beneficiarne saranno i giardini Piero De Luca, spazio verde poco conosciuto ma simbolo della partecipazione degli abitanti che lo hanno strappato al degrado nel quartiere del Molo, nel cuore del centro storico.

L'iniziativa, in collaborazione con Esosport, fa parte degli interventi di rigenerazione urbana del piano Integrato Caruggi. Al parchetto del Molo la pavimentazione antitrauma sarà' realizzata con la raccolta di 3.000 paia di scarpe da ginnastica e sneakers usate trasformando l'area per bambini di 55 metri quadrati con l'installazione di giochi in plastica riciclata.

Due saranno i punti raccolta predisposti al Molo dove conferire le scarpe usate: in via Mura del Molo 4r (Zena service) e via del Molo 59r (Arte Insegne).

"Questa nuova iniziativa di raccolta differenziata delle scarpe da ginnastica usate, nell'ambito del progetto 'Giardino di Betty',
che tanto ha già' fatto per il nostro centro storico - riferisce l'assessore all'Ambiente Matteo Campora -, andrà a riqualificare un altro angolo dei vicoli genovesi, consentendo ai bimbi del quartiere del Molo di giocare in sicurezza, in uno spazio ecosostenibile ed ecocompatibile. Oggi la pavimentazione dell'area è composta da cortecce di albero".

I 'Giardini di Betty' prendono il nome da Elisabetta Salvioni Meletiou, moglie di Nicolas Meletiou, che ha affiancato il marito nell'ideazione e nella conduzione del progetto Esosport sino al 2 luglio 2011, giorno della sua prematura scomparsa.

"Dare nuova vita agli oggetti e' un messaggio molto positivo soprattutto per le nuove generazione, non solo in chiave ambientale ma anche civica - ha detto l'assessore al Centro storico Paola Bordilli, secondo quanto riferisce una nota - nell'ambito del Piano Caruggi abbiamo avviato azioni che hanno come obiettivo proprio la diffusione del riciclo sia nel centro del riuso di vico Angeli sia sul piano informativo con i point dedicati al corretto conferimento dei rifiuti negli ecopunti".

Del progetto di via del Molo fa parte anche l'Amiu, l'Azienda Multiservizi di Igiene Urbana,
come spiega il presidente Amiu Pietro Pongiglione: "Il nostro impegno è duplice, recuperare del materiale per fare un servizio per i bambini ed educare i cittadini, partendo proprio dai bambini, a raccogliere e a differenziare i rifiuti, in questo caso scarpe da ginnastica, ciabatte da mare e tutti quei materiali fatti di plastica che possono essere riciclati per creare i tappeti morbidi per le aree giochi".

Tocca invece a Otello Parodi, ex presidente del Municipio Centro Est, abitante del Molo e referente del sindaco Bucci per il centro storico, raccontare la genesi dei giardini De Luca: "Sono dedicati al marittimo genovese abitante proprio qui e morto a bordo della nave Snam Portovenere per salvare dei colleghi. Prima dei giardini qui c'erano solo macerie, l'area verde è stata voluta dagli abitanti e ora con il tappeto morbido che sarà creato grazie al Progetto di Betty saranno molto più accoglienti e sicuri".

 Piero De Luca morì il due ottobre del 1996 insieme ad altri cinque tecnici sulla nave gasiera Snam Portovenere, all'epoca la più grande nave gasiera italiana, nel mare davanti a Genova durante uno dei viaggi di collaudo.

Le altre vittime furono Arturo Mazza, Alessandro De Rosario, Alessandro Palazzo, Giorgio Forno e Mario Puppo.
   

Quando a bordo scoppiò un incendio in sala macchine, per spegnerlo fu azionato il sistema di intervento che immetteva anidride carbonica nei locali. I sei lavoratori e tecnici morirono avvelenati.