cronaca

Se fermati gli autisti dicono: "Sono miei parenti" e le forze dell'ordine non possono sanzionarli
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Va avanti da anni la lotta all’abusivismo e ai servizi di trasporto automobilistico privato regolati da app da parte dei tassisti. Uber, FreeNow, MyTaxi nelle grandi città hanno tolto una grande fetta di mercato alla categoria, che per esercitare la propria professione necessita di una licenza. Ma anche a Genova la situazione è complessa.

"Qui l'abusivismo è frequente davanti ai locali notturni, dove noi vediamo le auto che spesso si posteggiano vicino a dove siamo noi o nei pressi delle principali discoteche per venire a prendere e portare a casa gli avventori di queste serate", spiega a Primocanale Leonardo Asinelli, presidente provinciale Federtaxi Cisal. "Manca un controllo e ci sono grosse difficoltà da parte delle forze dell'ordine a sanzionare comportamenti scorretti: questo perché se vengono fermati gli autisti si giustificano dicendo "Sono miei parenti" e a quel punto la polizia municipale non può fare nulla". 

Le piattaforme di noleggio con conducente e autovettura non possono esercitare lo stesso servizio, stazionando in luoghi di interesse della città, ma devono ritornare nella propria sede al termine di ogni ‘corsa’. Questo però spesso non accade ed è il motivo che spinge i tassisti di tutta Italia a scendere in piazza per protesta. Piazza De Ferrari a Genova si è riempita ieri di un centinaio di vetture bianche fino alle 12, ma proteste ci sono state in maniera massiccia anche a Roma e a Torino, provocando disagi specie nelle zone delle stazioni ferroviarie. Si chiede a gran voce da una parte di approvare la disciplina delle app di intermediazione digitale e dall'altra regolamentare il registro nazionale elettronico delle imprese che svolgono questo servizio e aggiornarlo ad oggi. 

C'è poi una sentenza del Tar Lazio dello scorso agosto che stabilisce che una società ricorrente esercente in Slovenia l’attività di noleggio con conducente, può esercitare in Italia e nel caso a Roma, con vetture immatricolate al servizio di noleggio con conducente pur non avendo ricevuto dal Comune il regolare titolo necessario: cose come queste, per i sindacati, rischiano di mettere a dura prova i tassisti. 

Nonostante tutto, però, e nonostante la pandemia, l’attività riesce a reggere ancora. "E' sempre una attività che lavorando si porta a casa il pane, nonostante le difficoltà. A Genova abbiamo molti colleghi ex Ilva o ex Ansaldo. Io ad esempio dopo la crisi industriale, ho abbandonato il settore delle assicurazioni per svolgere questo mestiere".