cronaca

Magre soddisfazioni e progetti marginali
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Per chi ha voglia di leggere i comunicati stampa studiati a tavolino da esperti comunicatori, allego a questo commento le agenzie uscite ieri che annunciano quasi come fosse una vittoria dei cittadini la transazione tra autostrade Governo Aspi e Mims (Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili) nel giorno in cui si apre proprio il processo sul crollo del Ponte Morandi (udienza preliminare).

A mio giudizio è una enorme presa in giro per diverse ragioni e restiamo al palo con situazioni gravi totalmente irrisolte. 

Viene scritto che sarebbe di 3.4 miliardi l’importo riconosciuto da Atlantia/Aspi dei Benetton allo Stato a noi cittadini. Non è così che interpreto la transazione, bensì che gli azionisti per primi i Benetton che come azionisti di riferimento nominarono Castellucci amministratore delegato della società, prendono quasi 3 miliardi di euro (solo per loro) degli oltre 9 totali che noi cittadini paghiamo ai vecchi azionisti, tramite le istituzioni per “levare il disturbo” dopo aver spremuto come un limone il sistema autostradale italiano e aver preso dividendi per decine di miliardi che hanno investito non in Italia ma ad esempio in Spagna Brasile.

Lo Stato non richiede ai vecchi azionisti (Benetton in testa) di pagare il conto delle mancate manutenzioni per decenni che ha ridotto il sistema autostradale specialmente il nostro ligure in un unico cantiere rendendo per un tempo misterioso, indefinito, di fatto inutilizzabile la rete autostradale e con conseguenze spesso terribili anche sulla viabilità ordinaria e mettendo a rischio le nostre vite ogni volta che troviamo un cantiere uno scambio carreggiata

Anzi è proprio il Governo che nell’accordo complessivo come denunciato dal Senatore Crucioli, si accolla qualsiasi costo eccedente i 200/300 milioni di euro, briciole confronto alle decine di miliardi da investire.

Sembra essere cancellato quindi con un colpo di spugna e un saldo economico attivo per gli azionisti, il crollo del Morandi (nonostante le mie interrogazioni in Senato del 2016/2017) le gallerie crollate, il sistema ligure fuori dalle normative europee da me sempre denunciato sin dal 2016 le barriere antirumore pericolanti oggi smontate con problemi enormi per tutti i residenti vicino alle varie arterie autostradali , i ponti a rischio, le decine di chilometri di code giornaliere, la totale mancanza di informazione sui tempi necessari per ripristinare un sistema autostradale messo in ginocchio dalla passata proprietà’ con riferimento Benetton/ Castellucci.

Mi sconvolge poi leggere le superficiali dichiarazioni del Ministro Giovannini (Ministero delle Infrastrutture) che nei giorni scorsi anziche denunciare quanto messo in atto in questi anni da Aspi/Atlantia per evitare le manutenzioni con risparmio di svariati miliardi di euro finiti nelle tasche degli azionisti, dichiara che “il sistema autostradale è del dopoguerra e ci si deve mettere mano con grandi investimenti e i tempi saranno lunghi" quasi manlevando da ogni responsabilità il gestore che ha lucrato in modo vergognoso speculando sulla sicurezza per chi pagava per transitare sulle varie tratte autostradali ed era convinto che le manutenzioni venissero fatte regolarmente.

Ma rendiamoci anche conto che il giorno che i lavori finiranno (aspettiamo un cronoprogramma ma personalmente penso circa 5 anni) avremo solamente un sistema autostradale come quello progettato nel 1970, quando lungimiranti politici come l'Onorevole Manfredo Manfredi costruirono a ponente la Autofiori che avvicinò Genova alla Francia e a Levante il passaggio autostradale del Bracco con risparmio di oltre 1 ora la percorrenza tra Genova e Spezia e senza più il pericolo dei “bracconieri” appostati di notte sulla statale.

Ma sia chiaro, non è che con i lavori in atto avremo più corsie, né corsie di emergenza.

Nessuno sta dicendo ai cittadini quale sia il progetto la "Vision" del sistema autostradale ligure e intorno a Genova ne quale sia l’investimento del Governo della nuova Aspi controllata da CDP, se non di risistemare adeguare fare le manutenzioni non fatte dal passato gestore riferimento Benetton/Castellucci. Non so se avete anche notato che non si parla più di Gronda, che ritengo sia ormai stata cancellata anche dal Governo e che ora viene considerata superata ed eccessivamente costosa, ma che nessuno ha il coraggio di dirlo chiaramente. E non vengono spiegati in modo chiaro e dettagliato neppure i i tempi gli investimenti e i progetti per “raddrizzare” e ampliare la A7 Genova / Serravalle e ritorno, autostrada fondamentale per il collegamento con Milano

Oggi ci viene detto come fossimo dei “luassi” (pesce che abbocca ad ogni amo) che è stato concluso un accordo a favore di Genova per circa 1.5 miliardi di euro per fare due nuove opere di cui oltre a nutrire molti dubbi, ritengo che non incidano minimamente sul sistema complessivo autostradale genovese e ligure: il tunnel della Val Fontanabona di cui si parla da decenni ma che al di là di essere importante per gli abitanti di quel territorio non è opera fondamentale per modificare il sistema infrastrutturale ligure e il tunnel sub Portuale di cui si parla dal 1990 con un dibattito sia sulla effettiva fattibilità, costi che possono lievitare infinitamente, problematiche per le mega eliche delle navi che erodono qualsiasi cosa (vedi Stazioni Marittime) problematiche di punto di ingresso e uscita, tempi di realizzazione e mi auguro che ciò non faccia pensare un domani di eliminare la meravigliosa sopraelevata direttiva fondamentale per la viabilità cittadina.

Ma mancano peraltro punti molto più importanti di cui non si fa cenno da nessuna parte: quali i tempi veri per il passaggio del primo treno dal Terzo Valico? Dico passaggio del primo treno perché oltre a finire i lavori bisogna avere le prove, autorizzazioni, collaudi quindi io dico non prima del 2026 se va bene. Come incidono nuovi probabili fallimenti di imprese che stanno lavorando sia sul Terzo Valico che sulla viabilità Portuale?

Quando partono i lavori del quadruplicamento Tortona-Milano dall'uscita del Terzo Valico senza il quale scordiamoci treni anche “velocetti” che ci collegano, con Milano, altro che alta velocità’ come qualcuno erroneamente e superficialmente la chiama? Il quadruplicamento è l’opera principale che nessuno segue, ancora al palo, priva di progettazione, da immaginare ancora gli espropri da fare, totalmente senza finanziamento. Ed è l’opera primaria che non ha ancora alcun cronoprogramma. Ne parlo dal 2016, ahimè senza alcun successo.

Come procedono i lavori del nodo ferroviario che impattano fortemente sulla città? Rfi sta snobbando Genova, non dà alcuna risposta, privilegia altri territori e nessuno “urla”, “cria”, né su Rfi né su nessun’altra delle opere di cui parlo qui sopra. Si vende invece ai cittadini che ci hanno riconosciuto 1.5 miliardi di risarcimenti su opere di cui a me che vivo Genova da 45 anni tra informazione e commissione trasporti del Senato dove ho cercato di difendere unicamente Genova e la Liguria, importa molto relativamente: sono un di più ma le priorità sono altre e sulle quali tutti tacciono e non dicono una parola.

Sono deluso, preoccupato, senza alcuna informazione sui grandi temi sopra esposti, in un mondo dove regna la superficialità’ e facili comunicati stampa che hanno come obiettivo di creare una “buona comunicazione” per condizionare positivamente l’opinione pubblica. All’opposto il nostro ruolo editoriale e giornalistico e analizzare e guardare i fatti da punti di vista autonomi e oggettivi che vengono tenuti volontariamente nascosti perché non ci sono risposte. Non ci facciamo andare bene comunicati che gli estensori, gli uffici stampa, facilitati dall’attuale sistema di informazione composto da web e social dove manca totalmente l’intermediazione giornalistica, riescono a far passare grazie a dei semplici “copia incolla”.

Noi lavoriamo ogni giorno a favore dei cittadini degli utenti dei nostri media televisivo, web, social. E cerchiamo di fornire una lettura diversa e obiettiva dei fatti che ci circondano e caratterizzano fortemente il futuro del nostro territorio. Chiunque voglia scrivere qualcosa di diverso può farlo e troveremo il modo di dare spazio al dibattito.

Se poi volessero scriverci anche le istituzioni, le associazioni, ben volentieri pubblicheremo. Ma ci aspettiamo risposte concrete e approfondite, articolate non semplici comunicati stampa superficiali dedicati ai “luassi”.

*Maurizio Rossi Membro Commissione Trasporti della XVII Legislatura