cronaca

L'indagine riguardava una discarica di materiali da scavo spacciata per opera di riqualificazione
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Sono stati tutti assolti, in secondo grado, gli imputati per la vicenda della discarica "camuffata" da riqualificazione ambientale a Castiglione Chiavarese nel comune di Genova, all'interno di un sito di interesse comunitario. In primo grado erano stati condannati tutti a un anno e mezzo per falso e abuso d'ufficio.


Le persone assolte sono l'allora sindaco Giovanni Collorado e l'avvocato amministrativista e professore universitario Daniele Granara, oltre al componente delle commissioni comunali edilizie e del paesaggio Gianni Peruggi e l'allora responsabile dell'Utc Giacomo Bregante, il progettista Gabriella Innocenti e l'impresario Paolo Neve (difesi dagli avvocati, tra gli altri, Massimo Boggio, Simone Vernazza, Stefano Corsini, Maurizio Mascia, Gennaro Velle). In primo grado era stato già assolto l'allora direttore dei lavori, Cristiano Riccamboni.


L'indagine, coordinata dal nucleo investigativo dei carabinieri forestali, riguardava il tentativo di realizzazione di una discarica di materiali da scavo, facendola passare per un'opera di riqualificazione ambientale che avrebbe permesso di smaltire, in una valle di località Gavornie, circa mezzo milione di metri cubi di rifiuti. La Commissione edilizia comunale, secondo l'accusa, per fare proseguire l'iter amministrativo, aveva verbalizzato la falsa esistenza della valutazione di incidenza ambientale, obbligatoria per avviare una pratica edilizia all'interno di un Sic. I militari avevano però bloccato l'opera che non è stata più realizzata