cronaca

L'amministratore della giunta Vincenzi: "Marco Doria sgomberò il Buridda, ma che triste la distanza fra la politica e le periferie"
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"Le scene dello sgombero del centro sociale Terra di Nessuno (nella foto la porta sigillata con un lucchetto dalla polizia locale ndr) non sono belle, sono dispiaciuto, ma non stupito perchè negli ultimi anni questi provvedimenti sono stati presi in ogni città, anche quelle di sinistra".

A parlare è l'ex assessore (comunista) alle Emergenze Abitative della giunta Vincenzi Bruno Pastorino: "In questi ultimi anni lo sfratto dei centri sociali è stato un leitmotiv di ogni amministrazione, anche a Genova, l'amico sindaco Marco Doria aveva sfrattato il Buridda dall'ex facoltà di Economia e Commercio, stessa cosa anche a Bologna e a Roma dove un centinaio di famiglie sfrattate furono salvate solo dall'intervento dell'elemosiniere del Papa che andò a riattaccare la corrente elettrica delle case lasciate ai buio".

Perchè questo ostracismo nei confronti dei centri sociali?

"L'esperienza dei centri sociali nacque trent'anni fa quando si voleva porre all'attenzione alcuni spazi abbandonati e ripensare a spazi per i giovani, per ripensare la città, ora c'è una sorta rassegnazione e chi può dalle periferie va via e la politica, qualunque sia l'amministrazione, tende a non avere particolare interesse".

Già a quei tempi c'era un progetto per l'area del Terra di Nessuno?

"Fra il 2009 e 2012 ce ne occupammo con la giunta Vincenzi creando un'associazione con i quattro centri sociali di allora e il compianto Don Andrea Gallo come garante. L'obiettivo era regolamentare questi centri, equiparando alle altre associazioni, ma forse anche noi arrivammo fuori tempo massimo. Perchè fra politica e quelle aree c'era una distanza che noi non riuscimmo a colmare. Si voleva fare uscire i centri sociali dallo stato di occupazione senza titolo e trasformarli in associazione".

Già allora si voleva fare pagare un canone?

"L'unico contratto fu redatto con il Pinelli di Molassana, la situazione del Terra di Nessuno era precaria perchè l'area sembrava destinata alla moschea di Genova, ricordo che il collega di giunta Andrea Ranieri era innamorato del progetto perchè si voleva mettere insieme, centro islamico, centro sociali e centro per anziani, ma non riuscimmo a mettere insieme tutte queste diverse realtà, forse se la società avesse perseguito quella strada ora avremmo una società meno cattiva".

Lei mai entrato nel Terra di Nessuno?


"Naturalmente, più d'una volta: era una struttura che aveva bisogno di interventi, tanto che doveva essere abbattuta e gli oneri sostenuti da chi costruiva la moschea. Adesso nascerà centro del riuso? Speriamo, il tema delle periferie e degli spazi da dare ai giovani è un tema che rimane, lo sgombero non produce voti, ma anche chi si mette contro non guadagnerà consensi, c'è una grossa frattura, secondo me, fra il mondo delle periferie e la politica istituzionale".

Pastorino risponde anche a due domande sull'allora sindaco Vincenzi e l'assessore alla Protezione Civile Scidone poi indagati e condannati per le sei morti dell'alluvione del 2011.

"A loro va la mia solidarietà umana perché posso immaginare le sofferenze che hanno subito, sull'aspetto processuale non mi esprimo perchè non conosco gli atti e le motivazioni delle sentenze. Dico solo una cosa: la vicenda Vincenzi apre fondamentalmente un tema sulle grandi responsabilità che cadono su un sindaco, dopo quella vicenda luttuosa io ho visto solo un moltiplicarsi di allerta, anche legittimamente da parte dei sindaci per mettersi in sicurezza aumentando il numero di allerta meteo".