
Il graffito rappresenta una mamma che allaccia la scarpa al suo bambino prima di lasciarlo incamminare verso la sua scuola e va a raffozare l'etichetta del Cep come un quartiere dei murales visto le tante opere in zona di DrinaA12 e Giuliogol, due "muralisti di Mele che hanno scelto di lavorare soprattutto nel ponente di Genova.
«E' un murales che parla di futuro - spiega Matteo Ballostro, l'artista che ha coordinato il lavoro dei ragazzi della Scuola della Pace di Sant'Egidio - un futuro che si costruisce stringendo legami. Ma è anche un omaggio a questo quartiere dove abitano tante donne sole che nel silenzio portano avanti le loro famiglie. Sono storie che non si leggono sui giornali: da oggi qualcuno le leggerà su questo muro».
L'opera collettiva, collocata sul muro di fronte ad un'altra opera d'arte murale, il graffito “Mater", è nata all'interno dell'iniziativa“Non sono un murales - Segni di comunità" dell'Impresa sociale "Con i Bambini" ed ha visto collaborare l'istituto Comprensivo Voltri 2 e la Comunità di SantEgidio, da anni impegnati nel sostegno dei bambini e degli adolescenti del quartiere.
In particolare, dal settembre 2021 Sant'Egidio e la scuola promuovono il progetto "Give teens a chance. La scuola al centro della periferia" per il contrasto della dispersione scolastica e dell'isolamento sociale degli adolescenti del quartiere che ha rilanciato un modello di scuola innovativo, aperta sei giorni su sette, tutto l'anno. Una scuola che "va a cercare" i ragazzi più in difficoltà.
IL COMMENTO
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