cronaca

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In riferimento all'articolo di Michele Varì dal titolo 'Bentornati a scuola da Primocanale scritto in corsivo sulla lavagna: ma chi usa ancora il corsivo?" un'insegnante della scuola primaria ha inviato alla nostra redazione un commento sul perchè è importante l'uso della scrittura corsiva a scuola. Di seguito il commento della docente Maria Gabriella Tuccillo.


Oggi nell’era digitale, dove si tende a digitalizzare qualunque cosa ci troviamo ancora a disquisire sull’importanza del corsivo
. Trovo sfinente la questione e spero si giunga presto a fare chiarezza nel mondo della scuola da quella dell’infanzia a quella superiore.

Innumerevoli sono gli studi che illustri neuroscienziati, a livello internazionale, hanno svolto dimostrando quanto la prima scrittura in corsivo riesca a movimentare buona parte dei neuroni cerebrali che non si ha nella grafia di altri caratteri come lo stampato maiuscolo e minuscolo. La scuola, purtroppo, è un grande contenitore dove far entrare la moda del momento a discapito di quello che sappiamo essere il meglio per risultati ed esperienza.

Con l’apparente idea di “svecchiarla” si finisce con arrecare danni anche irreparabili. L’abbandono della scrittura in corsivo nella scuola Primaria ha portato un’impennata di casi in disgrafia. Il coordinamento oculo/manuale e la facilità del segno grafico curvilineo (spontaneo al bambino fin dai primi anni di vita) favoriscono le potenzialità dell’alunno e raggiungono il corretto apprendimento delle lettere e del proprio suono. La maggiore facilità del bambino verso il corsivo potenzia l’autostima e la consapevolezza dell’Io.

La famosa scienziata Maria Montessori già nel ‘900 aveva capito e dimostrato quanto il corsivo fosse importante per lo sviluppo psicologico del bambino e a tal proposito ideò e realizzò un materiale di sviluppo atto ad aiutarlo nel raggiungimento di questa competenza con risultati eccellenti. Ancora oggi, in tutte le scuole Montessori, si insegna a scrivere partendo dal corsivo e i bambini non hanno alcuna difficoltà ma, anzi, sono facilitati e rari sono i disturbi legati alla disgrafia.

Vorrei aggiungere anche un particolare: l’importanza del quaderno di formato piccolo cioè A5 che meglio si adatta allo sviluppo posturale e più a misura della lunghezza del braccio del bambino che meglio agevola nella scrittura. Buone pratiche supportate da recenti studi delle neuroscienze, da specialisti nei disturbi specifici di apprendimento, dall’esperienza centenaria di insegnanti montessoriani, dovrebbero essere un monito ad essere perseguite, suggerite e rese ufficiali nelle indicazioni ministeriali inserendole nel normale curricolo contemplato nei programmi e nelle indicazioni ministeriali. Questa è l’importanza del corsivo!

Maria Gabriella Tuccillo - insegnante