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L'albanese e lo slovacco sono due delle scommesse di Pecini
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 Lo Spezia comincia a preparare la trasferta di Venezia, domenica alle 15 al riaperto Penzo, dopo avere smaltito la delusione per l'ingiusta sconfitta interna con l'Udinese. Proprio in mattinata è arrivato il via libera definitivo delle autorità lagunari per l'idoneità al rinnovato impianto veneziano, scongiurando l'ipotesi di un provvisorio trasferimento al "Mazza" di Ferrara.

La preoccupante improduttività offensiva evidenziata nella partita con i friulani rilancia l'esigenza di trovare un finalizzatore del gioco di Motta, brillante ma non sempre concreto. Il tecnico italo-brasiliano si è dato la missione di recuperare Mbala Nzola, a lungo ai margini e infine recuperato con una paziente tessitura diplomatica che ha coinvolto la dirigenza, lo stesso Motta e a nome del gruppo il capitano Maggiore, ma conta molto anche sul recupero di Rej Manaj. Pecini conta molto sul nazionale albanese che quasi un decennio fa aveva portato alla Sampdoria ed è passato nel tempo tra Inter e perfino Barcellona senza mai sfondare davvero, arrivando pericolosamente a lambire quella soglia di età in cui ci si trova ad avere un grande avvenire dietro le spalle. In questo senso, Spezia è un crocevia decisivo per la sua carriera.

Non è una punta classica ma potrebbe dare un contributo decisivo infine David Strelec, il jolly silenziosamente pescato da Pecini sul finire del mercato. Corteggiato per un paio d'anni per la società blucerchiata, il nuovo ds dei bianchi è riuscito a portarselo allo Spezia e potrebbe essere una delle rivelazioni della stagione. Ma in questo momento la priorità, dopo due gare a secco, è ricominciare a far punti. E Motta deve riuscirci a Venezia.